Covid, nuove regole per viaggiare in Europa: basterà il Green pass. Test-quarantene solo per i non vaccinati

Il Consiglio Ue ha adottato la raccomandazione su un approccio coordinato per facilitare la libera e sicura circolazione in Europa.

La raccomandazione - le misure ora dovrebbero essere applicate tenendo conto dello stato della persona invece che della situazione a livello regionale - risponde al significativo aumento della diffusione del vaccino e alla rapida introduzione del certificato digitale Covid Ue ed entrerà in vigore il 1° febbraio 2022, lo stesso giorno di un atto delegato che modifica il regolamento sul pass e prevede un periodo di accettazione di 270 giorni per i certificati di vaccinazione.

Le nuove raccomandazioni entreranno in vigore l’1 febbraio 2022, giorno in cui la durata di validità del Certificato Covid si ridurrà a 6 mesi a cui la Commissione ha aggiunto tre mesi di tolleranza, per un totale di 9 mesi . «Oggi gli Stati membri hanno riconfermato che in linea di principio il possesso di un certificato Covid digitale dell’Ue valido dovrebbe essere sufficiente per viaggiare durante la pandemia. Cambia quindi l’approccio europeo sui viaggi che passa dalle mappe che segnalavano la diffusione del Covid all’approccio individuale, basato sullo status del viaggiatore. Il Consiglio Ue che ha dato il via libera anche alla scadenza di nove mesi, dal primo febbraio, per il green pass ottenuto con la seconda dose ».

Banalmente: chi è immunizzato non dovrebbe più essere soggetto a «misure aggiuntive», come «test» d’ingresso o «quarantene» . «È giunto il momento di prendere in considerazione la revoca delle misure di viaggio aggiuntive che un certo numero di Stati membri ha messo in atto al di là delle raccomandazioni dell’Ue», ha detto il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders al termine del Consiglio affari generali. A fargli eco è stata la commissaria per la Salute Stella Kyriakides: «Oggi i Paesi hanno riconfermato che il possesso di un valido certificato digitale di vaccinazione dell’Ue dovrebbe in linea di principio essere sufficiente per viaggiare durante la pandemia». Questa la teoria. Poi, in pratica, è tutto un altro paio di maniche. La stessa raccomandazione precisa che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) deve «continuare a pubblicare una mappa delle regioni degli Stati membri che indica il rischio potenziale d’infezione secondo il sistema a semaforo (verde, arancione, rosso, rosso scuro)» e la mappa deve essere basata «sul tasso di notifica dei casi a 14 giorni, sui livelli di vaccinazione e sul tasso dei test».

La mappa infatti non sarà totalmente dimissionata. Gli Stati membri potranno «scoraggiare» tutti i viaggi non essenziali «da e verso le aree rosso scuro», dove il virus sta circolando «a livelli molto alti», e richiedere alle persone che arrivano da queste aree, «e che non sono in possesso di un certificato di vaccinazione o di guarigione», di sottoporsi «a un test prima della partenza e alla quarantena dopo l’arrivo». Insomma, dal Consiglio emerge una forte volontà d’incoraggiare la vaccinazione in tutta Europa, benché il Green pass Ue, oltre al certificato vaccinale e quello di guarigione, continui a prevedere il tampone (con validità a 72 ore se PCR e 24, non più 48, se antigenico). Test-quarantene saranno quindi solo per i non vaccinati.

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