Crescevano animali con farmaci Dieci indagati anche in Bergamasca

Ci sono anche dieci bergamaschi fra le persone indagate per aver somministrato agli animali d’allevamento - bovini e suini, ma soprattutto polli e tacchini - dosi massicce di antibiotici, ormoni e prodotti chimici e farmaceutici completamente al di fuori di ogni controllo veterinario. Alcuni di questi prodotti, secondo l’accusa, avrebbero addirittura un’azione cancerogena.

Due degli indagati bergamaschi - un agente di commercio di 40 anni di Terno d’Isola e un allevatore 41enne di Bergamo - sono finiti agli arresti domiciliari. Il traffico illecito è stato scoperto dai carabinieri dei Nas di Bologna: l’indagine, durata un anno, è stata coordinata dalla Procura di Rimini.

L’obiettivo era quello di mantenere alta la produzione delle carni. Il blitz, che ha coinvolto anche i carabinieri di Bergamo, è scattato nelle prime ore del mattino e, in tutta Italia, ha portato all’esecuzione di 25 ordini di custodia cautelare in carcere, 29 ordinanze di arresti domiciliari, 148 perquisizioni, per un totale di 98 indagati.

In Bergamasca sono stati perquisiti allevamenti a Urgnano, Ponte San Pietro, Cologno al Serio, Peghera di Taleggio e Bergamo. Verifiche a tappeto anche in attività collaterali agli allevamenti, come mangifici e sedi di agenti di commercio: ad Azzano, Terno d’Isola, San Paolo d’Argon e in città.

I reati contestati nell’inchiesta vanno dall’associazione per delinquere all’esercizio abusivo della professione, fino al commercio e alla somministrazione di medicinali avariati, alla ricettazione e alla adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari.

Sono stati sequestrati anche 1.100 confezioni di principi attivi e varietà medicinali, per uso umano e veterinario, fatte entrare illegalmente in territorio italiano e oltre 6.700 chili di principi farmacologicamente attivi destinati ad uso veterinario. A scopo cautelativo sequestrati anche 4.000 conigli e 1.180 vitelloni.

(16/2/2004)

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