Crescita a Orio: si pensa a una nuova aerostazione

Il Consiglio d’amministrazione di Sacbo ha dato mandato al presidente Mario Ratti e al consigliere delegato Renato Ravasio di predisporre un Piano finanziario per la realizzazione di una nuova aerostazione da affiancare a quella esistente. Per lo studio si annunciano tempi brevi, nell’arco di un mese: ma fatti due conti, dal lato economico non ci dovrebbero essere eccessivi problemi. La scelta a questo punto è puramente strategica e va a innestarsi in un puzzle più complesso che comprende anche il Pn16 (l’ormai ex centro servizi aeroportuale), il collegamento ferroviario e OrioCenter.Ma procediamo con ordine e cominciamo dall’aerostazione: quella attuale è in via d’ampliamento dove possibile, ma è chiaro che si tratta sempre d’interventi comunque limitati e mai risolutivi. La concessione in capo a Sacbo scade nel 2042 e i soci sono propensi a ragionare in un’ottica a più lungo termine, dove una nuova aerostazione diventa fondamentale sia per far fronte agli attuali livelli di traffico che agli incrementi attesi. Da qui la scelta di sondare la possibilità di costruire un nuovo blocco più a nord (alla sinistra di quello attuale per intenderci), così da raddoppiare gli spazi disponibili: fermo restando che gli attuali lavori d’ampliamento proseguono.E qui il mosaico comincia a delinearsi: la seconda tessera è il collegamento ferroviario con Bergamo e da qui a Milano. Il sindaco Roberto Bruni nella conferenza stampa-bilancio sulla mobilità l’ha definita l’opera prioritaria per Bergamo in chiave Expo e questa posizione è sostanzialmente condivisa dai soci bergamaschi. Un po’ meno dalla Regione, pare, visto che il collegamento non compare nelle 17 opere prioritarie in chiave Expo e che da Roma sono freddini sulla possibilità di contribuire alla realizzazione, ma forse la partita si può ancora giocare.Ad ogni modo il lato bergamasco una posizione unanime l’ha raggiunta, quella sul tracciato: sul tavolo c’era lo studio di fattibilità preparato da Rfi (Reti ferroviarie italiane) con due ipotesi, due prospettive e soprattutto due costi differenti. Il primo prevedeva l’arrivo a OrioCenter e costa 225 milioni, la seconda in aeroporto e la somma necessaria scende a 160. La soluzione scelta (a breve è previsto il tavolo tecnico che la ufficializzerà, così da dar via all’iter) è più simile alla seconda, anche se non proprio simile. L’attestamento è difatti previsto a poco meno di un chilometro dall’attuale aerostazione, all’altezza dello svincolo della Nuova Cremasca a cui corre in fregio: in questo modo viene risparmiato il sedime aeroportuale e restano impregiudicate le possibilità d’ampliamento.(19/09/2008)

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