Crisi di governo, tempo fino a martedì
Mattarella chiede «decisioni sollecite»

Dopo la seconda giornata di consultazioni al Quirinale, il Capo dello Stato ha parlato alle 20 di giovedì 22 agosto: «La crisi va risolta con decisioni chiare e in tempi brevi».

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concluso intorno alle 18 di giovedì 22 agosto le consultazioni al Quirinale. Dopo un paio d’ore di riflessione, il capo dello Stato ha parlato alle 20. «Con le dimissione di Conte, che ringrazio con i ministri, s’è aperta la crisi con una rottura polemica tra i due partiti» che formavano il governo. «La crisi - ha sottolineato il presidente - va risolta con decisioni chiare e in tempi brevi come richiede un grande Paese come il nostro».

Ha quindi concesso tempo per verificare la possibilità di costituire una nuova maggioranza, chiedendo però «decisioni sollecite» ai partiti: «Il ricorso agli elettori è necessario se il parlamento non è in grado di esprimere una maggioranza di governo. Mi è stato comunicato che sono state avviate iniziative tra partiti. Ho il dovere di richiedere decisioni sollecite». Mattarella farà nuove consultazioni martedì. «Sono possibili solo governi che ottengono la fiducia del Parlamento con accordi dei gruppi su un programma per governare il Paese, in mancanza di queste condizioni la strada è quella delle elezioni», ha chiarito il capo dello Stato.

Nella seconda giornata di consultazioni a seguito della crisi di governo e delle dimissioni presentate dal premier Giuseppe Conte, il Colle ha incontrato in mattinata i gruppi di Fratelli d’Italia, Partito democratico, Forza Italia e nel pomeriggio quelli di Lega e infine il Movimento 5 Stelle.

La delegazione dei 5 Stelle, guidata da Luigi Di Maio: «Il voto non può essere una fuga dalle promesse fatte – ha dichiarato Di Maio al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica –. Abbiamo perso consenso, ma il coraggio non è di chi scappa, ma di chi prova a cambiare le cose. Il M5s è il primo partito in Parlamento e i cittadini ci hanno votato per cambiare il Paese non assecondare i capricci. Sono state avviate tutte le interlocuzioni per avere una maggioranza solida. Noi non lasciamo affondare la nave, che a pagare siano gli italiani». Ha poi informato Mattarella di 10 obiettivi prioritari per i 5 Stelle tra cui il taglio dei parlamentari e una manovra equa.

«Per noi non sarà una scelta facile...» ha dichiarato Nicola Zingaretti, segretario del Pd dopo l’incontro con al Quirinale. «Abbiamo espresso al Capo dello Stato la nostra disponibilità a verificare l’esistenza di una diversa maggioranza nel segno della discontinuità. Ma per noi non sarà facile perché una grande distanza politica ci separa da altre forze politiche, in particolare dal Movimento cinque stelle...». Il Partito democratico ha posto a sua volta dei paletti con cinque priorità per i dem da portare avanti nel caso di una maggioranza.

Il colloquio tra Mattarella e la delegazione parlamentare della Lega è durato circa 45 minuti. Per Matteo Salvini la soluzione migliore resta il voto e ha chiesto di non perdere tempo: «Oggi la via maestra non possono essere giochi di palazzo, un governo contro, ma sono e dovrebbero essere le elezioni. La sovranità appartiene al popolo, chi meglio degli imprenditori, agricoltori pensionati e studenti può decidere a chi affidare le sorti del Paese». Salvini, però, ha anche riaperto ai 5 stelle: «Se vogliono far ripartire il governo e il Paese noi ci siamo».

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