Da Angeletti, Epifani, Cofferati e Montezemolo tanti riconoscimenti a un leader apprezzato

Molte le reazioni alle dimissioni di Savino Pezzotta da segretario generale della Cisl. Messaggi di apprezzamento sono venuti in particolare dal mondo sindacale.Per Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, Savino Pezzotta «è stato un compagno di viaggio prezioso e un amico leale; nutro nei suoi confronti tanta stima - ha aggiunto Angeletti - e credo che Pezzotta possa dare al Paese ancora molto».Anche il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha ringraziato Savino Pezzotta per il lavoro fatto insieme in questi anni. Una nota della Cgil rende noto che «il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani ha parlato questa mattina al telefono con Savino Pezzotta che lo ha informato circa la sua decisione di dimettersi dalla segreteria della Cisl. Epifani ha ringraziato Pezzotta per il lavoro fatto insieme in tutti questi anni, per la lealtà e l’autonomia dimostrate anche nei momenti più difficili, e gli ha formulato gli auguri più sinceri per i suoi futuri impegni, nella consapevolezza che i valori testimoniati da un uomo come Savino Pezzotta rappresentano una grande ricchezza per tutto il mondo del lavoro e per le forze impegnate a livello sociale in difesa dei deboli e degli ultimi».Una telefonata di auguri per il dopo-Cisl è arrivata a Savino Pezzotta anche da un «ex» sindacalista eccellente, Sergio Cofferati, ora sindaco di Bologna.  Lo staff di Cofferati ha ricordato come tra l’ex segretario generale della Cgil e Pezzotta ci sia sempre stata «molta stima», oltre che la condivisione di tanti anni e tanto lavoro ai vertici della politica sindacale italiana.Un augurio e un riconoscimento a Savino Pezzotta è venuto anche dal leader di Confindustria, Luca di Montezemolo, che ha commentato così le dimissioni del segretario generale della Cisl: «Per Confindustria Pezzotta è stato un interlocutore leale e corretto. Si è impegnato quotidianamente per affermare con passione il valore delle regole e del dialogo fra le forze sociali e con le istituzioni».

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