Delitto di Luzzana, condanna annullata e processo da rifare

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna a venti anni di reclusione nei confronti di Ferdinando Bordogna, operaio di 39 anni di Trescore Balneario. L’uomo, accusato di aver ucciso con quattro coltellate Bianca Maria Forini, 40 anni, di Luzzana, sorella della sua fidanzata, trovata morta il 7 febbraio del 2000 nella sua villetta di Luzzana, era stato condannato in secondo grado dalla Corte d’Assise d’Appello di Brescia il 10 maggio dello scorso anno: ieri la decisione della Corte Suprema, a cui si erano appellati i difensori dell’operaio, gli avvocati Roberto Bruni e Marco Fustinoni, con un’articolato ricorso, ha rimesso tutto in gioco.

Processo d’appello totalmente da rifare quindi, e questa volta accusa, difesa e parte civile si ritroveranno davanti alla Corte d’assise d’appello di Milano. Il colpo di scena ha tra l’altro visto ieri in udienza anche l’avallo della pubblica accusa, che si è detta concorde con le opinioni della difesa almeno per quanto riguarda due motivi. In particolare si tratta della validità delle intercettazioni ambientali fatte in carcere (eccezione sollevata a più riprese dai difensori) e della mancanza di motivazioni della sentenza d’appello in relazione ad alcune questioni ritenute importanti. Eccezioni squisitamente formali, visto che la Corte di Cassazione non è chiamata a decidere sul merito della vicenda, e cioè a dichiarare Ferdinando Bordogna colpevole o innocente dell’omicidio.

I due difensori, in sede di Appello, avevano infatti sostenuto una serie di obiezioni. La prima: Bordogna, a pochi giorni dall’omicidio, aveva rilasciato una confessione in un momento in cui il suo difensore si era assentato. Secondo i suoi legali, l’indagato aveva reso dichiarazioni senza la garanzia di un avvocato, dunque la confessione sarebbe inutilizzabile, tanto più che sia in primo grado, sia in appello, Bordogna s’è sempre dichiarato innocente.

(03/07/03)

Da L’Eco di Bergamo del 03/07/03

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