Delitto di Orezzo, giovane dichiarato incapace di intendere

Delitto di Orezzo, giovane dichiarato incapace di intendereE’ stato dichiarato incapace di intendere e volere il sedicenne sordomuto che il 17 febbraio scorso diede fuoco alla zia e al cuginetto di tre mesi, nella loro abitazione di via don Sturzo 50, a Orezzo, frazione di Gazzaniga.

La donna - Nicoletta Susana, 35 anni, di origini milanesi - morì poco dopo ai Riuniti. Il piccolo Mattias, che riportò ustioni sul 90 per cento del corpo, restò ricoverato in condizioni critiche all’ospedale Gaslini di Genova fino al decesso, avvenuto la notte tra il 3 e il 4 marzo scorso.

Tutto accadde in pochi istanti: il ragazzo, in passato seguito dai servizi psichiatrici, entrò nella villetta degli zii e gettò addosso alla zia e al cuginetto la benzina che aveva portato con sè, appiccando poi il fuoco con un accendino. La donna, avvolta dalle fiamme, uscì in giardino gridando aiuto. Accorsero i vicini, che in casa trovarono il piccolo Mattias nelle stesse condizioni della madre. Il sedicenne, che nel frattempo era fuggito, raggiunse la stazione dei carabinieri di Fiorano e spiegò, un po’ a gesti un po’ scrivendo, quello che aveva fatto. All’origine del folle gesto un rimprovero dello zio, il marito della vittima.

Il ragazzo fu arrestato e detenuto nel carcere Beccaria di Milano: questa mattina durante l’udienza preliminare davanti ad un collegio di tre giudici, è stata accolta la richiesta associata del pm e della difesa di dichiarare il giovane incapace di intendere e volere. Non punibile, il sedicenne sarà ricoverato in una comunità di cura ancora da stabilire.

(13/08/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 14/08/2003

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