Delitto di Paspardo: sonnambulismo Ecco la tesi sostenuta dalla difesa

E’ stato rinviato al 21 luglio prossimo, il processo con rito abbreviato nei confronti di Luigi Marchetti, il 35enne di Pianico che nella notte tra il 30 marzo e il 1 aprile del 2002 uccise la fidanzata Moira Squaratti, a Paspardo, in alta Valle Camonica

Il rinvio - oggi era fissata la prima udienza - è stato disposto dal Gup, perché non è stata ancora depositata la consulenza psichiatrica, chiesta dall’avv. Giuseppe Frigo, difensore di Marchetti.

La consulenza è volta a verificare se l’imputato possa soffrire di parasomnia e se potesse quindi soffrirne al momento dell’omicidio. La parasomnia è una patologia che causa degli stati di veglia durante il sonno per cui una persona, mentre dorme, può commettere azioni senza rendersene conto. Per questo, dal carcere di Torino, dove è attualmente rinchiuso, Marchetti viene portato periodicamente in un ospedale del capoluogo piemontese dove viene monitorata l’attività elettrica del cervello durante il sonno. Il 35enne bergamasco, quando confessò il delitto, disse che tutto «era successo come in un incubo». Fino a questo momento, tra l’altro, non c’é un movente per l’omicidio avvenuto nella camera da letto dell’appartamento di Paspardo dove i due giovani convivevano.

Il pm Paolo Savio ha chiesto il rinvio a giudizio con l’ accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi. Moira Squaratti venne picchiata, accoltellata, strozzata e soffocata con un cuscino. A scoprirne il corpo senza vita fu il padre della giovane. Luigi Marchetti fuggì in Sardegna e in Francia prima di costituirsi. Oggi in tribunale Marchetti non c’era. Erano invece presenti il padre e il fratello di Moira. La famiglia Squaratti non si è costituita parte civile.

(16/06/2003)

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