
Lo sciopero dei medici pubblici a Bergamo, ma anche a livello regionale ha avuto una scarsa adesione. Nel senso che ci sono state scarse ripercussioni sull’attività sanitaria. Agli Ospedali Riuniti, poi, non solo tutti servizi essenziali e ambulatoriali sono stati assicurati, ma - come conferma la direzione sanitaria - l’effetto sciopero è praticamente rimasto circoscritto al Centro prelievi, dove non sono stati eseguiti prelievi di sangue ad eccezione che per i pazienti dell’ambulatorio "tao" (terapia anticoagulante) già prenotati. Anche nelle sale operatorie la riduzione dell’attività chirurgica si è limitata al rinvio di un paio di interventi.
Anche le organizzazioni sindacali dei medici, confermano la tendenza, sottolineando però che la scarsa adesione allo sciopero non va letta come un fallimento dell’iniziativa sindacale, ma piuttosto come un segnale di responsabilità: in questo periodo parecchi medici sono in ferie e la maggior parte del personale disponibile ha dovuto garantire le prestazioni d’urgenza.
Le ragioni comuni della protesta - sottolineano le organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo sciopero (Anaao Assomed, Civemp, Cida Sidirss, Fesmed, Federazione Assomed-Sivemp, Fimmg, Fimp, Snabi Sds, Umsped) «sono legate al mancato avvio delle trattative per il rinnovo del contratto scaduto ormai da diciotto mesi e della convenzione scaduta da oltre due anni, e alle nuove preoccupazioni sulla sopravvivenza del Sistema sanitario unico e nazionale suscitate, all’indomani delle elezioni amministrative, dalle dichiarazioni di un partito della compagine governativa sulla necessità di procedere speditamente sulla strada della devoluzione».
A questa giornata di sciopero ne seguirà una seconda prevista per il 27 giugno quando a protestare saranno i medici di famiglia e i pediatri di famiglia convenzionati.
(04/06/2003)
© RIPRODUZIONE RISERVATA