Domani riapre la scuola nella Bergamasca con quasi 2 mila cattedre ancora scoperte

Domani nella Bergamasca riaprono le scuole per oltre 150 mila studenti e, nonostante le promesse del ministro Moratti, risultano ancora scoperte oltre mille e 700 cattedre, vale a dire il 14% dell’organico complessivo, che è 11.771 posti. Resta una valanga di supplenze ancora da assegnare, con le nomine in corso, migliaia di precari in rivolta. In centinaia oggi hanno preso d’assalto il palazzone di via Pradello 12, sede dell’ex provveditorato, in coda sotto il sole, con il cortiletto gremito all’inverosimile. Un’odissea lunga, terminata in serata. Il disagio, sarà vissuto domani anche da quegli alunni che davanti alla lavagna si vedranno una cattedra vuota, e dai professori costretti a un tour de force da un’aula all’altra per tamponare la falla.

La popolazione scolastica bergamasca è cresciuta: domani faranno ingresso in aula almeno mille ragazzi in più, dalle materne alle superiori: 118.231 nelle scuole statali e 33.500 in quelle non statali, in maggioranza paritarie cattoliche e di ispirazione cristiana. In alcuni istituti, però, si è giocato d’anticipo aprendo i battenti da lunedì.

Quella che aprirà ufficialmente l’anno scolastico 2004-2005 sarà anche una prima campanella più multietnica rispetto allo scorso anno: gli alunni stranieri sono aumentati, passando da circa 6 mila a 9.700. Un dato ancor più significativo se si considera che all’inizio del 2003 erano 5.750, nel 2002 erano 4.091 fino a risalire al 1994-95 dove ci si attestava a soli 704 alunni stranieri.

In tutta la Lombardia sono oltre un milione gli studenti, il 13% dell’intera popolazione scolastica nazionale, la regione con le aule più affollate, seguita da Campania e Sicilia. Stando ai dati delle iscrizioni nelle scuole statali, il tasso di crescita più alto si registra proprio nella Bergamasca, con un più 2,1 per cento, fanalino di coda Sondrio (meno 1,2%). Nelle non statali - che solo alle materne ospitano oltre 21 mila bimbi - crescita di circa due mila alunni in più nel giro di due anni.

(07/09/2004)

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