Dopo Bergamo e Vertova, a Treviglio
un nuovo gruppo di auto-aiuto

Un’assemblea nazionale soci per fare il punto sulle crisi di panico e su come affrontarle. Il 6 giugno la Lidap si riunirà alla Casa del giovane, a Bergamo. Nata a La Spezia nel 1991, l’associazione no profit è costituita da 53 gruppi presenti in tutta Italia: nella Bergamasca è attiva dal 1997, con oltre 400 persone che hanno partecipato agli incontri conoscitivi e circa duecento che hanno fatto l’esperienza dei gruppi di auto-mutuo-aiuto. Tra gli obiettivi principali la creazione di momenti di incontro tra persone che vivono lo stesso disagio, dando visibilità agli attacchi di panico, ai disturbi d’ansia e alle fobie a livello sanitario ed istituzionale. Da qui il sostegno a chi soffre di attacchi di panico ma anche ai loro familiari, attraverso un servizio di ascolto telefonico, gruppi di accoglienza e di auto-aiuto. «Di tutto questo c’è bisogno soprattutto in questo periodo in cui si percepisce più che mai il bisogno da parte della gente di essere ascoltata e aiutata ad affrontare le ansie - spiega Nicola Clemente, psicoterapeuta e consulente provinciale della Lidap -. Purtroppo la difficile fase economica non aiuta e sono sempre più le persone che soffrono di questi disturbi. Alla base ci sono problemi lavorativi e quindi economici: l’insicurezza determinata in questi ambiti mette in crisi tutta la vita dell’individuo, con un tracollo emotivo che pregiudica anche l’ambito familiare e sociale».

Ma come si cura l’attacco di panico? «Si tende a coniugare la terapia farmacologica con quella psicoterapeutica - continua Clemente -, ma anche qui la crisi ci mette lo zampino: molto spesso per motivi economici molti pazienti rinunciano alla psicoterapia, rifugiandosi nel farmaco, considerato una soluzione più breve e meno costosa. Ma purtroppo anche meno coinvolgente: «Con le medicine, in questi casi, non si può scavare a fondo nel disagio e il problema non si affronta ma è solo "sedato" dal farmaco». Anche per questo i gruppi di auto-mutuo-aiuto sono una valida alternativa e a costo zero. Con un nuovo gruppo in fase di apertura: oltre a quelli di Loreto e via dei Carpinoni, in città, e quello di Vertova da metà aprile ne partirà uno a Treviglio: «Il problema non è mai stato così attuale, con tantissimi giovani lavoratori che stanno soffrendo di ansie e angosce ricorrenti - continua Clemente -. Molto spesso manca però informazione e molte sono le persone che non sanno a chi chiedere aiuto».

Che ci sia bisogno di sostegno lo si scopre anche da Internet, dove la Lidap riceve nel forum di discussione e di richiesta di aiuto continui nuovi contatti. Per chi ne volesse sapere di più l’associazione bergamasca, oltre all’indirizzo www.lidap.it, dispone di un numero per informazioni (349/4354860) al quale è possibile telefonare il martedì dalle 20 alle 22. A un primo contatto telefonico segue una visita dallo psicoterapeuta per una diagnosi: si tratta di un primo filtro per verificare i reali bisogni della persona e per spiegare gli obiettivi dell’associazione e il tipo di terapia prevista poi negli incontri di auto-mutuo-aiuto. L’associazione si autofinanzia con una quota associativa di 60 euro l’anno, sono previste tariffe ridotte per casalinghe, studenti e disoccupati.

Fa. Ti.

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