Dopo la borsetta i sub ripescano dal lago la mascherina di una Mercedes: è loro auto?

Dalle acque scure e profonde del lago d’Iseo affiora un nuovo, probabile, indizio sul mistero della coppia bresciana scomparsa da Carpenedolo, e della quale cui non si hanno più notizie dal 17 marzo scorso. I sommozzatori dei carabinieri di Genova, chiamati dagli investigatori a scandagliare il fondo nello specchio d’acqua antistante la cementeria di Tavernola dove alcuni sub avevano trovato domenica la borsetta con i documenti della donna, hanno recuperato la mascherina di una Mercedes. E’ proprio il tipo di auto sulla quale Roberto Moreni, imprenditore di 48 anni e la moglie Giovanna Mazzardi, di 46 anni, si erano allontanati da casa, dopo che la donna aveva inciso su un nastro una frase sconcertante: «Quando sentirete questa cassetta io non sarò più qui».

Questa nuova possibile traccia ha dato quindi un’accelerazione alle indagini, moltiplicando gli sforzi dei quattro sommozzatori del Centro Subacqueo Carabinieri di Genova-Voltri, impegnati a scandagliare il fondale, profondo un centinaio di metri, con l’ausilio di «Pluto», il robot dotato di telecamera, già impiegato con successo nel lago in altre analoghe occasioni.

Certo, non sono mancate le difficoltà tecniche, legate soprattutto al funzionamento - anzi, malfunzionamento - del robot «Pluto» dotato di telecamera che, al momento di entrare in azione ha avuto problemi di carattere elettronico. Hanno sopperito due carabinieri sommozzatori che si sono comunque immersi nel lago d’Iseo per una fruttuosa ispezione: quella che ha permesso di individuare la maschera del radiatore di una Mercedes, ritrovata a 60 metri di profondità, nella stessa zona in cui nei giorni scorsi è stata ripescata la borsetta della donna.

In attesa di riprendere, forse già da domani, le ricerche con il sommergibile, si dovrà accertare se la mascherina sia affettivamente dello stesso tito di quella montata sulla Mercedes dei Moreni. In caso affermativo potrebbero esserci buone possibilità di trovare la chiave della misteriosa scomparsa attorno alla quale, comunque, restano aperte tutte le piste. Anche quella di una fuga all’estero dei coniugi la cui precaria situazione finanziaria, legata alla precaria gestione della loro azienda, era nota.

Borsetta, documenti di identità, mascherina di Mercedes, sono praticamente gli unici indizi in mano agli investigatori. Neppure l’appello della trasmissione televisiva «Chi l’ha visto?», portò delle novità: arrivarono solo due segnalazioni dalla Liguria, ma risultarono senza sbocco.

(16/09/2003)

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