Doppio omicidio: per il colpevole prima notte in carcere dopo aver confessato

«L’aveva aggredita già 24 ore prima del delitto»

Per mesi ha accumulato rabbia e odio nei confronti di quella donna di 24 anni più giovane di lui che, dopo averlo fatto innamorare, ora non ne voleva più sapere della loro relazione. Lo stesso rancore che provava per la migliore amica della donna, che lui riteneva la causa del fallimento del suo matrimonio per aver spinto la moglie a lasciarlo. Così ieri mattina nel giro di un’ora le ha uccise entrambe, nello stesso modo e con la stessa arma, un coltello da cucina. Anacleto Roncalli, 67 anni, ex idraulico di Villa d’Adda, ha poi raggiunto Bergamo per presentarsi al carcere di via Gleno, dove i carabinieri – che lo stavano già cercando – lo hanno preso in consegna e arrestato. «Ho ucciso mia moglie e la sua amica, mi spiace», avrebbe detto con disarmante tranquillità. Le due donne sono Nataliya Holovko, ucraina di 43 anni, legalmente ancora coniugata con Roncalli, anche se separata di fatto da due anni, e Alla Smirnova, russa di 44 anni. Entrambe colf di professione, sono state uccise mentre lasciavano la propria abitazione per andare al lavoro a Bergamo. Un delitto che sembrerebbe premeditato e pianificato nei minimi dettagli, tant’è che nell’abitazione di Roncalli i carabinieri hanno trovato un biglietto con scritto «Ci vediamo in via Gleno» e la sua firma: il pensionato lo avrebbe scritto ieri mattina prima di uscire per commettere il duplice omicidio. Anacleto Roncalli tra due carabinieri L’ex idraulico, nei confronti del quale Nataliya aveva presentato due denunce per molestie tra aprile e agosto, ha preso dalla cucina un coltello con una lama da venti centimetri e ha percorso i cinquecento metri che separano l’abitazione dove da ormai due anni viveva solo da quella dell’ex moglie, in via Cadipassere 7 a Villa d’Adda. Erano le 7,30 di ieri mattina quando i due si sono incrociati nell’ex garage ora trasformato in androne della palazzina dove, al primo piano, vive l’ucraina. Nataliya stava andando verso la sua auto per recarsi al lavoro a Bergamo. I vicini hanno raccontato ai carabinieri di aver sentito delle urla e poi visto Roncalli allontanarsi con la sua Fiat Punto blu. Una vicina ha trovato Nataliya riversa a terra sul lato sinistro dell’androne, in una pozza di sangue. L’ex marito le avrebbe inferto tre o quattro coltellate, tutte all’addome. La vicina ha dato l’allarme e in via Cadipassere sono arrivati i carabinieri di Zogno e Bergamo: i sospetti sono subito caduti su Roncalli, in quel momento irreperibile. Mentre i carabinieri della Scientifica effettuavano i rilievi, è arrivata la notizia che un’altra donna era stata trovata morta ammazzata con due coltellate, all’addome e al collo: il suo corpo era riverso in una Volkswagen Lupo rossa ferma a lato della strada provinciale 18 della Valle Imagna, a Locatello. A far sospettare gli investigatori che dietro i due delitti potesse esserci la stessa mano il fatto che la seconda vittima, Alla Smirnova, conosceva bene Nataliya. Anzi, era addirittura la sua migliore amica. A notare il suo corpo ormai senza vita sull’auto è stato, alle 8,45, Roberto Rodeschini, meccanico del paese. Sulla vettura i carabinieri hanno trovato anche l’arma del duplice delitto. Lasciato alle spalle l’omicidio dell’ex moglie, Anacleto Roncalli ha dunque percorso i circa trenta chilometri che separano Villa d’Adda con Locatello per ammazzare anche l’amica della moglie: il sessantasettenne ha incrociato la Lupo della russa sulla strada provinciale e la donna, che stava andando al lavoro, alla vista del pensionato, si è fermata a lato della strada. Pur avendo ricevuto lei stessa diverse minacce di morte da quell’uomo, probabilmente non avrebbe mai immaginato che Roncalli potesse concretizzarle. Tirato il freno a mano, Alla ha abbassato il finestrino: a questo punto sarebbe stata travolta dalla furia dell’ex idraulico, che avrebbe aperto la portiera e sferrato i due fendenti, lasciando la russa grondante di sangue sull’auto. Chiudendo la portiera Roncalli deve aver pensato che la sua folle vendetta nei confronti della moglie che lo aveva lasciato e della sua migliore amica fosse stata compiuta: si è quindi diretto verso Bergamo dove, attorno alle 11, si è costituito al carcere di via Gleno. I carabinieri, che già lo stavano aspettando in quella zona dopo aver trovato il biglietto in casa sua (assieme ad altri scritti dai quali trapelerebbe l’odio nei confronti dell’ex moglie), lo hanno sottoposto a un fermo di indiziato di delitto, subito tramutato in arresto. L’accusa è l’omicidio volontario: oggi dovrebbe aggiungersi anche l’aggravante della premeditazione. Alle 12,30 Roncalli è stato portato nella caserma di via delle Valli dove, nel pomeriggio, è stato ascoltato dal sostituto procuratore titolare dell’inchiesta, Enrico Pavone. Assistito dall’avvocato d’ufficio Ottaviano Mussumeci, ha confessato il duplice omicidio e ribadito di non aver mai sopportato il fatto di essere stato lasciato dalla moglie, ritenendo in qualche modo responsabile l’amica Alla dell’allontanamento di Nataliya dalla sua vita. I carabinieri hanno spiegato che Roncalli era geloso del legame tra l’ex moglie e l’amica: non un rapporto morboso o intimo – hanno precisato gli inquirenti – ma solo una profonda amicizia che aveva spinto Alla ad allontanare Nataliya dall’ex marito ancor più di quanto lei stessa già non avesse fatto negli ultimi mesi, viste le continue minacce dell’uomo.Le salme sono state portate al cimitero di Bergamo: domani le autopsie. Roncalli è in carcere in via Gleno: nei prossimi giorni potrà ripercorrere i fatti anche davanti al gip. Il luogo in cui si è consumato il delitto a Villa d’Adda (Foto Paolo Magni)L’auto sulla quale è stata uccisa Alla Smirnova(18/09/2008)

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