Droga, 14 in manette: una donna usava il figlio 12enne per le consegne

Anche se la guida della banda era nella mani di un marocchino di 36 anni, nello spaccio degli stupefacenti - cocaina in particolare - un ruolo determinante lo avevano le donne, anche loro immigrate marocchine: grazie al fatto di essere incensurate e con un regolare permesso di soggiorno, avevano il compito di approvvigionare i clienti, preparare e nascondere la droga.

E in alcune circostanze una di loro è arrivata a usare il figlio di 12 anni per le consegne agli spacciatori al dettaglio. L’operazione Berbero dei carabinieri di Bergamo - che ha preso il nome dal dialetto utilizzato dai principali indagati - ha portato all’arresto, in totale, di 14 persone che dalla zona dell’Isola muovevano il mercato dello stupefacente fra le province di Milano, Bergamo e Brescia.

In manette, con accuse diverse, sono finiti 11 marocchini, due italiani (di Torre de’ Roveri ed Erbusco) e una boliviana. Significativo anche il sequestro, nel corso dell’operazione, partita nel dicembre 2006, di un chilo di cocaina con un elevatissimo grado di purezza. Sono state inoltre sequestrate due auto e 10 telefoni cellulari. Alcuni erano forniti direttamente dal capobanda ai clienti, che solo con quei telefoni dovevano contattarlo.

(15/03/2008)

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