Due mesi in cella per omicidio una foto scagiona il marocchino

Una carta d’identità sembrava averlo «inchiodato», ora lo stesso documento è servito per scagionarlo, ma solo dopo che si era fatto oltre due mesi di carcere. A fare la differenza per il malcapitato marocchino la fotografia, che era stata trasmessa solo con una fotocopia in bianco e nero, poco leggibile. Una vicenda partita dal Belgio e approdata nella Bergamasca, dove un cittadino marocchino domiciliato a Verdello, Rachid Harchi, 30 anni, regolarmente in Italia, a fine luglio si era trovato incarcerato con l’accusa di omicidio, ed è rimasto dietro le sbarre fino alla scorsa settimana. L’accusa riguardava l’uccisione di un suo connazionale. Solo dopo due mesi e mezzo il lieto fine: estradato in Belgio, il trentenne proprio in questi giorni è stato scagionato dal raffronto con la fotografia originale in mano agli inquirenti di Charleroi. «Mi sono sentito impazzire perché arrestato ingiustamente», ha dichiarato.(26/10/2008)

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