Dura poco la libertà dell’ultrà juventino
In carcere per un altro episodio - Video

Giorgio Saurgnani, di Romano, era stato scarcerato lunedì 9 febbraio, ma giovedì 11 la Digos è tornata a fargli visita.

È durata decisamente poco la libertà di Giorgio Saurgnani, l’ultrà juventino di Romano di Lombardia arrestato a giugno con l’accusa di aver partecipato (concorso morale) al lancio della bomba carta che ferì 11 tifosi granata durante il derby del 26 aprile 2015 tra Juventus e Torino. Il processo sarebbe cominciato tra una settimana, e Saurgnani aveva lasciato lunedì 9 febbraio il carcere di Torino dopo quasi 8 mesi di detenzione. Nella mattinata di giovedì 11 febbraio la Digos di Torino gli ha fatto visita nella sua abitazione di Romano, dove vive con la famiglia e aveva l’obbligo di dimora, notificandogli un nuovo ordine di custodia cautelare.

L’episodio in questione è quello del 16 gennaio del 2015 all’autogrill di Settimo Torinese, dove un gruppo di tifosi juventini lanciò una bomba carta all’interno di un pullman di tifosi veronesi (in quel momento c’era a bordo solo l’autista). Il Pm di Torino, Andrea Padalino, aveva già contestato a luglio al giovane l’episodio, ma il gip Luisa Ferracane aveva rigettato l’istanza per competenza territoriale, mandando il tutto ad Ivrea, dove il pm ha reiterato la richiesta, accolta il 5 febbraio scorso. Nella mattinata di mercoledì la Digos di Torino ha prelevato il 27 enne ultrà juventino e condotto nel carcere di Ivrea.

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