È morto il cardinale Tettamanzi
Arcivescovo di Milano fino al 2011

Aveva 83 anni. Fu successore di Carlo Maria Martini. Era malato da tempo.

È morto sabato 5 agosto all’età di 83 anni, dopo una lunga malattia, il cardinale Dionigi Tettamanzi. Arcivescovo di Milano dal 2002 al 2011, il cardinale si è spento nella Villa Sacro Cuore, la Casa di spiritualità della Diocesi, a Triuggio, in Brianza, dove si era ritirato dopo la fine del mandato.

Tettamanzi raccolse il testimone, non facile, dal cardinale Carlo Maria Martini, intellettuale di spessore e grande biblista, che seppe sferzare la città e la comunità dei fedeli interrogandoli sul senso della fede e il compito concreto dell’agire cristiano. Si presentò come era nel suo carattere: semplice, aperto, franco, umile. Sempre a fianco degli ultimi, degli emarginati, degli immigrati.

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La carità, il lavoro, i malati, i detenuti, i bambini, l’amore per gli altri, i migranti, l’inclusione: questi alcuni dei tanti temi su cui batteva e ribatteva, a bassa voce, con infinita gentilezza, ma con tenacia e senza mai arrendersi di fronte alla difficoltà vere delle persone. Durante il suo mandato ha sempre avuto una parola buona per chiunque lo volesse incontrare e confortava anche chi cadeva nella disperazione per un lutto o per aver perso l’occupazione. Proprio la disoccupazione era per lui il ’malè da combattere, tanto da avere costituito il «Fondo famiglia-lavoro» per dare un aiuto a chi era stato colpito dalla crisi.

Dionigi Tettamanzi era nato il 14 marzo 1934 a Renate, nell’arcidiocesi di Milano. A 11 anni entra in seminario e viene ordinato presbitero il 28 giugno 1957, all’età di 23 anni, dall’arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI. Professore di teologia morale al seminario di Venegono Inferiore dal 1959, è stato nominato rettore del Pontificio seminario lombardo di Roma nel 1987 e ha lavorato al servizio della curia romana e della Conferenza Episcopale Italiana. Il 1° luglio 1989 viene nominato arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo da papa Giovanni Paolo II. Lascia l’arcidiocesi di Ancona-Osimo il 14 marzo 1991, in seguito alla nomina a segretario generale della Cei. Il 20 aprile 1995 viene nominato arcivescovo metropolita di Genova. Il 25 maggio viene nominato vicepresidente della Cei per il quinquennio 1995-2000, mentre il 21 febbraio 1998 viene creato cardinale da papa Giovanni Paolo II.

L’11 luglio 2002 è nominato arcivescovo metropolita di Milano e prende possesso il 14 settembre successivo. Durante gli ultimi anni del pontificato di papa Giovanni Paolo II è stato a lungo indicato come uno dei possibili «papabili» alla successione. Il 18 ed il 19 aprile partecipa come cardinale elettore al conclave del 2005 che elegge come nuovo papa Joseph Ratzinger (Benedetto XVI). Il 15 marzo 2009, al superamento del 75° anno di età, presenta a papa Benedetto XVI, in base alle norme del diritto canonico, le dimissioni dalla guida dell’arcidiocesi milanese ma il 9 aprile viene confermato «donec aliter provideatur» dalla Santa Sede per altri due anni. Il 28 giugno 2011 viene accettata la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi per raggiungimento dei limiti di età. Gli succede a settembre dello stesso anno il cardinale Angelo Scola e Tettamanzi si ritira nella Villa Sacro Cuore di Tregasio in Triuggio. Nel luglio del 2012 è nominato amministratore apostolico di Vigevano, incarico che dura un anno. Nel frattempo (marzo 2013) partecipa come cardinale elettore al conclave del 2013 che elegge papa Francesco. La sua ultima apparizione pubblica, già malato e sulla sedia a rotelle, è datata 25 marzo di quest’anno, in occasione della visita di Papa Francesco a Milano.

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