È morto l’escursionista travolto da una slavinaa 2 mila metri nella zona degli Spiazzi di Gromo

Non ce l’ha fatta Franco Quistini, lo sci-alpinista di 58 anni, di Parre, che ieri nella tarda mattinata era stato travolto da una slavina mentre stava rientrando da un’escursione a duemila metri sul monte Timogno, sopra gli Spiazzi di Gromo. Localizzato dai cani da valanga del Soccorso Alpino e trasportato agli Ospedali Riuniti di bergamo in condizioni disperate, è morto nella tarda serata di ieri. Pensionato e grande appassionato di montagna, Franco Quistini lascia la moglie e due figli.  L’escursionista stava facendo sci-alpinismo sulle montagne degli Spiazzi di Gromo, a circa 2 mila metri, quando è stato investito da una slavina che lo ha sepolto e trascinato a valle per circa 200 metri. Nella zona in cui è avvenuto il distacco di neve c’era anche un altro escursionista, che non è rimasto però coinvolto dalla slavina. L’episodio è accaduto, poco dopo le 12, mentre Franco Quistini si accingeva a scendere a valle dopo aver raggiunto la cima del monte Timogno, poco oltre i 2 mila metri. A quanto sembra, su quel versante della montagna c’era scarsità di neve lungo la pista e, per questo l’escursionista aveva deciso di scendere attraverso un canalone particolarmente innevato, denominato «canalì de la nif». Proprio mentre stava scendendo, si è staccata una slavina con un fronte di circa 100 metri, che lo ha travolto, trascinandolo a valle. All’impressionante scena ha assistito uno sci-alpinista che, raggiunto il luogo dove presumibilmente Franco Quistini era rimasto sepolto, ha tentato di localizzarlo con una ricetrasmittente Arva, un segnalatore radio di cui si dotano gli escursionisti più esperti e accorti. Non essendo riuscito nell’intento, lo sci-alpinista – rimasto tuttavia anonimo – ha raggiunto poco dopo le 13.30 il rifugio Vodala, dal quale è stato dato l’allarme al Soccorso Alpino e al 118. Immediatamente sono partiti con un elicottero gli uomini della delegazione di Bergamo del Soccorso Alpino, una quindicina di esperti del soccorso, due unità cinofile da Bergamo e da Sondrio, due elicotteri del 118, da Orio al Serio e da Sondrio.

È cominciata una corsa contro il tempo, che purtroppo non è valsa a salvare la vita al pensionato. Il corpo dello sci-alpinista di Parre, localizzato poco dopo le 15 da un cane da valanga, è stato estratto dalla neve dagli uomini del Soccorso alpino. Le sue condizioni sono comunque apparse subito particolarmente gravi, per l’ipotermia dovuta alla prolungata permanenza sotto la neve, e per la conseguente asfissia. Inutili i tentativi di salvalto, messi in atto nel reparto di cardiochirurgia.

(17/12/2005)

© RIPRODUZIONE RISERVATA