Elettricità e calore fatti in casa Arrivano le microcentrali

Aria più pulita e bollette meno care: è la promessa della Bas per il prossimo futuro. Il Consiglio d’amministrazione di Bergamo Ambiente e Servizi ha approvato infatti un piano pluriennale per la realizzazione e l’installazione di impianti per la cogenerazione diffusa che permetteranno di fornire sul territorio servizi energetici integrati: energia elettrica, calore e, dove richiesto, frigorie. Si tratta in sintesi di minicentrali che si possono installare in casa o negli uffici e che, spiega Bas, consentirebbero una drastica riduzione dell’anidride carbonica e un forte abbattimento degli ossidi di azoto e di zolfo.

Nel dettaglio il piano prevede un investimento di 67 milioni di euro in otto anni per l’installazione di 700 impianti in tutto. L’operazione partirà già quest’anno, con l’installazione di una ventina di impianti.

«L’iniziativa è resa possibile grazie alla recente evoluzione del quadro normativo, che ha liberato il settore energetico da un sistema di vincoli e condizionamenti per la produzione – spiegano dall’azienda municipalizzata –, il trasporto e la commercializzazione dell’energia nelle sue varie forme». Inoltre il contestuale sviluppo tecnologico che mette oggi a disposizione le «macchine» con potenza elettrica contenuta (fra i 30 kilowatt e 1 megawatt) e a prezzi competitivi, prosegue la Bas, porterebbe in futuro a «una tendenza ad una ulteriore riduzione dei costi nel tempo, proprio in virtù dell’estensione del mercato».

A questo proposito Bas ricorda «l’esperienza già consolidata in tema di tecnologie cogenerative maturata con la realizzazione di alcuni impianti già funzionati (sistema Ease, nuova centrale di termovalorizzazione di via Goltara)». Ma la sperimentazione è partita già in casa Bas: un microimpianto sperimentale è stato messo a punto «con piena soddisfazione» in una delle proprie sedi. I vantaggi degli impianti di nuova generazione sono anzitutto il risparmio energetico e «una significativa azione di protezione ambientale». Alcuni esempi: le emissioni in atmosfera – rispetto ad un sistema convenzionale che utilizza caldaie per la produzione di calore e preleva energia elettrica dalla rete nazionale –, ricorda Bas, si traducono in una drastica riduzione dell’anidride carbonica (o biossido di carbonio Co2, che viene abbattuto all’incirca del 50%) e un forte abbattimento degli ossidi di azoto e di zolfo. Nell’elenco dei vantaggi ci sarebbero poi elevata affidabilità, facilità di installazione fissa o mobile, manutenzioni minime, versatilità delle fonti di approvvigionamento combustibile, flessibilità d’uso, in linea con le necessità delle utenze, sicurezza per strutture collettive sensibili, come cliniche e ospedali. Queste piccole centrali di cogenerazione decentralizzate possono essere inserite all’interno o nelle immediate vicinanze di abitazioni, uffici, centri commerciali e piccole e medie industrie. Con questa iniziative, il gruppo Bas conta di incrementare di 40-50 milioni di metri cubi la commercializzazione annuale del gas metano una volta completato il programma poliennale per la cogenerazione diffusa, che – a regime – consentirà una produzione media annua di 138 milioni di kilowatt/ora.

(03/04/2004)

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