Esplosione in Turchia, trenta feriti
Bloccati gli accessi ai Social media

È stata un’autobomba a causare l’esplosione di stamani nei pressi di un edificio della polizia turca a Diyarbakir, principale città curda del sud-est del Paese.

Lo conferma un comunicato del governatore locale. Secondo la Cnn Turk, i feriti potrebbero essere una trentina. Come avviene frequentemente in casi simili, l’autorità radiotelevisiva ha imposto una censura sulla notizia.

L’esplosione è avvenuta a poche ore dall’arresto in un blitz notturno con accuse di «terrorismo» di 11 deputati del partito filo-curdo Hdp, tra cui i leader Selahattin Demirtas e Figen Yukeskdag. Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che il mandato d’arresto riguarda anche atri 4 deputati, 2 dei quali sarebbero all’estero.

Inoltre il gruppo di monitoraggio Turkey Blocks denuncia che l’accesso ai principali social media è stato bloccato nella notte in Turchia. Facebook, Twitter e Youtube risultano inaccessibili dall’1.20 ora locale, si legge sul sito del gruppo. Restrizioni sono state imposte anche ai servizi di messaggistica di WhatsApp e Instagram, per la prima volta a livello nazionale negli ultimi anni. Secondo Turkey Blocks, l’oscuramento è legato all’arresto di 11 parlamentari del partito pro-curdo.

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