Estate nei rifugi, stagione positiva
Anche a settembre: tanti i tedeschi

Con le prime nevicate che imbiancano le vette più alte delle Orobie è tempo di bilanci per i nostri rifugi.

Sull’andamento della stagione estiva abbiamo raccolto le testimonianze dei gestori di tre rifugi tra i più frequentati dell’alta Val Seriana: il Curò, il Merelli al Coca ed il Brunone.

Denominatore comune nelle loro dichiarazioni è il ritorno fornito dallo svolgimento della gara Ultra Trail delle Orobie che ha richiamato decine di atleti, anche durante i giorni settimanali, impegnati nella preparazione dell’evento.

Fabio Arizzi, che da nove anni passa l’estate in riva alla diga del Barbellino, si dice soddisfatto. «Siamo molto contenti di come è andata la stagione, dopotutto penso fosse impossibile fare peggio della precedente. Gli escursionisti sono stati molti, se la cucina è buona si fermano volentieri, ma è anche vero che spendono meno di prima. Per esperienza ritengo che le tipologie di escursionisti siano due; quelli dei mesi estivi, che concepiscono la gita come trekking, e quelli di inizio e fine stagione che si muovono con gli sci d’alpinismo o scelgono le vie più tecniche per raggiungere le vette. Il turista che trascorreva il fine settimana in quota è di fatto scomparso, oggi si tende a compiere enormi dislivelli in giornata. Mai come quest’anno ho infatti incontrato atleti, o skyrunner, se così li vogliamo chiamare, sui nostri sentieri. Tutti a prepararsi per la Gran Trial Orobie; quella sera del 31 luglio al rifugio c’era un grande entusiasmo visto che tutti i nostri ospiti sono rimasti in piedi fino alla una per vedere il passaggio di tutti i concorrenti».

Gli fa eco Fabrizio Gonella, da sei anni gestore del Merelli al Coca. «E’ stata una stagione gratificante, malgrado qualche week- end piovoso. A settembre abbiamo lavorato ancora molto bene, soprattutto con turisti stranieri, in prevalenza tedeschi. Inutile dire che la meta più ambita dal turista medio è stato il laghetto di Coca, che nel mese di giugno ha assunto quasi le sembianze di una spiaggia balneare. E sabato 17 ottobre l’ultimo atto con la festa di chiusura (ore 21) con il Bepi e la sua musica».

Marco Brignoli da nove anni guarda la Val Seriana dall’alto dai 2295 metri del rifugio Brunone.

«E’ stata una stagione positiva, con un flusso regolare di escursionisti. Le scarse nevicate invernali ci hanno indubbiamente favorito visto che il nostro rifugio vive quasi esclusivamente di turisti che compiono il giro delle Orobie. La scorsa estate, oltre alle pessime condizioni meteo, era stata influenzata dalla molta neve ancora presente in quota che rendeva di fatto problematico il transito ai 2714 metri del Simal, il punto più elevato del sentiero. A mio modo di vedere è diminuito moltissimo l’escursionismo alpinistico mentre è aumentato esponenzialmente il turista “del cronometro”. Oggi c’è molta enfasi, molta voglia di fare anche due o tre rifugi in giornata. Purtroppo non tutti sono esperti e sono convinti che un buon capo tecnico, o una particolare attrezzatura, siano le soluzioni ad ogni problema che può insorgere sul percorso. La sera del 31 luglio, però, è stata indimenticabile; una marea di luci frontali- conclude Brignoli- che si inerpicavano verso il nostro rifugio per poi dirigersi e scomparire oltre il passo di Valsecca».

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