Estorsione per fuga d’amore arrestati cinque rumeni

Avrebbero chiesto a un connazionale 500 euro per compensare la fuga d’amore di tre giorni con la loro figlia minorenne: con l’accusa di estorsione aggravata nei confronti di un connazionale ventenne è stata arrestata una famiglia di cinque nomadi rumeni. Quattro di loro sono rinchiusi nel carcere di via Gleno a Bergamo, mentre il fratello 17enne della ragazza è stato accompagnato al carcere minorile Beccaria di Milano.

La vicenda ha avuto il suo epilogo ieri sera a Romano con l’intervento dei carabinieri, ma è iniziata lo scorso 20 luglio, quando il ragazzo rumeno, che abita a Romano in piazza Fiume, ha avvicinato l’amica quindicenne, attualmente accampata a Martinengo con la propria famiglia di nomadi. È nata una reciproca simpatia e così la minorenne si è trasferita per tre giorni nell’abitazione del ventenne, all’insaputa dei genitori. Rintracciata dai carabinieri di Romano, la ragazza è stata riaccompagnata in famiglia, dove ha confidato alla madre quanto accaduto con l’amico, manifestando il dispiacere per la mancata promessa di matrimonio. Un affronto non digerito dai familiari della minorenne, che giovedì sera si sono presentati in sette a casa del rumeno, minacciando di tagliargli una mano qualora non avesse sborsato la somma di 2.000 euro – poi ridotti a 500 – per non avere mantenuto la promessa di nozze con la figlia.

Messo alle strette, il rumeno ha consegnato subito 180 euro, promettendo ai connazionali di saldare il conto la sera successiva. Nel frattempo, però, il ventenne ha avvertito i carabinieri di Romano, che sono entrati in azione ieri sera, subito dopo il pagamento del saldo, bloccando i cinque nomadi rumeni.

(02/07/2003)

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