Evasa Iva per 28 milioni di euro Denunciati quattro bergamaschi

Importavano bovini dalla Francia e dal Belgio senza pagare l’Iva all’Unione Europea e poi immettevano le carni sul mercato a prezzi vantaggiosi: dopo 2 anni di indagini la Guardia di Finanza di Treviglio ha scoperto una maxi-frode fiscale di oltre 28 milioni di euro per mancati pagamenti dell’Iva ai danni dell’Ue nel commercio all’ingrosso di bovini.

Sei denunciati, di cui quattro bergamaschi: L.S., di 62 anni, L.B. di 59 anni, G.M. di 29 anni, tutti componenti della stessa famiglia di Calcio. Coinvolte otto aziende agricole, quattro bergamasche: una con sede a Cologno al Serio, le altre tre di Calcio. Le altre denunce riguardano G.B. di 66 anni, anch’egli residente in Bergamasca, C.L. di 39 anni residente nel Pavese, G.S., di 58 anni, residente nel Napoletano. Tutte le sei persone coinvolte sono state denunciate a piede libero per frode fiscale perpetrata attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e rischiano ora sei anni di carcere.

Fulcro della frode era proprio la famiglia di Calcio, proprietaria di tre delle aziende agricole coinvolte e con un ruolo di spicco anche nelle altre società, due delle quali risultavano fittizie. La frode veniva compiuta attraverso un complicato sistema che consentiva di far figurare come importatori di bestiame dall’Ue proprio le società-filtro, che risultavano acquirenti solo sulla carta. I reali destinatari della merce, non figurando come importatori, potevano così godere di indebite detrazioni dell’Iva ed immettere le carni sul mercato a prezzi vantaggiosi.

(22/07/03)

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