Ex infermiera licenziata, tenta di estorcere denaro a un dentista suo datore di lavoro

Padre e figlia, di 45 e 23 anni, sono stati bloccati dai carabinieri di Cassano d’Adda, nella nottata di domenica, mentre stavano cercando di farsi consegnare 15 mila euro dall’ex datore di lavoro della ragazza, un dentista di 51 anni, di Pozzo d’Adda, in cambio di documenti sottratti nello studio medico. Entrambi sono finiti in carcere a Milano, a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa di essere ascoltati per la convalida del provvedimento. L’uomo, è un pugliese originario di Trani, residente a Brembate, mentre la figlia è domiciliata a Carugate. Secondo la ricostruzione dai carabinieri di Cassano d’Adda, e stando al racconto reso dal dentista agli investigatori, tutto sarebbe nato dal fatto che la giovane infermiera, fino a qualche tempo fa dipendente del professionista milanese, non ha il licenziamento. Dai primi accertamenti dei carabinieri risulterebbe che la giovane avesse ricevuto una lettera di licenziamento senza averla mai firmata. Stando all’accusa, avrebbe quindi sottratto dallo studio dentistico del medico importanti documenti, usati per architettare un ricatto (o forse una ritorsione) con la complicità del padre. Nel corso di una telefonata, l’ex dipendente avrebbe formulato la richiesta: 15 euro per la restituzione dei documenti sottratti. Il dentista è stato al gioco, mettendo però al corrente i carabinieri. Domenica sera l’appuntamento davanti all’ingresso per la metropolitana a Gessate. Con il medico, l’ex infermiera e il genitore, c’erano anche gli investigatori che, al momento della consegna del denaro, si sono fatti avanti con le manette. Ora i carabinieri, hanno comunque avviato verifiche per accertare quali siano state, con precisione, le modalità del licenziamento e le motivazioni all’origine.

© RIPRODUZIONE RISERVATA