Falsi d’autore in mostra al San Marco

Dai fiamminghi a Botero, passando per Raffello e Klimt. Il tutto rigorosamente falso. Sono le creazioni di Giuseppe Cristini che studia l’originale, immagazzina linee e colori, e produce il falso d’autore. L’artista bresciano espone una cinquantina delle sue opere fino alle 20,30 di domenica 4 aprile all’Hotel San Marco. «I falsi d’arte d’autore da Raffaello a Van Gogh» è il titolo del viaggio proposto sulle orme della copia in forma d’arte. Il filo con gli autori prediletti riporta la storia dell’artista agli anni del seminario dove il futuro «falsario» comincia a prendere dimestichezza con la pittura e il restauro. Quella passione per la tela e i colori continua a lavorare in sordina e lo porta qualche anno più tardi a frequentare l’Accademia di Brera.

Dopo una parentesi da insegnante - di storia dell’arte, naturalmente - Giuseppe Cristini decide di seguire a tempo pieno la sua vena d’artista. Con la sola compagnia di pennelli e colori raggiunge il suo studio in montagna e, nel silenzio della natura, si immerge nella copia dei capolavori. Estro artistico, ma non solo, perché anche la stagione ci mette lo zampino: l’inverno con le sue atmosfere cupe porta la sua ispirazione sulle orme di Caravaggio, Murillo e Leonardo; mentre l’esplosione di luce e colore della bella stagione lo porta dritto dritto ai (prediletti) impressionisti e Van Gogh. Strada facendo, si sa, anche l’arte è entrata nel mare magnum del business.

I prezzi? Si va dagli 800 euro di una quadro poco impegnativo - paesaggi e nature morte - ai 3.000 euro delle copie che richiedono più tempo e cura dei particolari. I più richiesti sono gli impressionisti capaci di catturare lo sguardo del fruitore con la magia del colore e della luce. Tanto belli e convincenti che persino il sultano del Brunei fece acquistare dal suo segretario ben quaranta falsi d’autore. Chi non dispone di tanta ricchezza si aggiudica la sua copia pagando a rate o proponendo un baratto.

(03/04/2004)

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