Fara, 900 metri cubi di calcestruzzoLo scivolamento si sta esaurendo
Sono già 900 i metri cubi di calcestruzzo scaricati ai piedi della frana avvenuta a più riprese nel cantiere del futuro parcheggio multipiano in via Fara. Da capodanno i continui viaggi delle betoniere hanno consentito di creare una base di calcestruzzo lungo tutta la parete posizionata sotto il parco delle Rimembranze, evitando ulteriori smottamenti del terreno. Da questa mattina, invece, gli operai stanno predisponendo dei contrasti ai piedi della frana: in questo modo da domani si potrà innalzare il livello del calcestruzzo. Da ieri è stato rimesso in funzione anche tutto il sistema di monitoraggio (una ventina gli estensimetri collocati) che consente di verificare in modo costante eventuali movimenti al di sopra del limite di sicurezza.scivolamento quasi esauritoNei giorni scorsi, proprio in conseguenza degli smottamenti accaduti, alcuni strumenti erano rimasti danneggiati o si erano spostati, rendendo in questo modo inutilizzabili i dati trasmessi. «Da ieri – dicono alcuni tecnici del gruppo di lavoro presente sul cantiere – tutto il sistema di monitoraggio ha ripreso a funzionare. Dai dati trasmessi si evince che siamo davanti ad una situazione di esaurimento dello scivolamento. È stato compiuto anche un rilievo ottico di tutta la parete: questo ci consentirà di avere già per domani mattina una planimetria completa ed aggiornata riguardante la situazione attuale. Il che significa avere la possibilità di cominciare a dimensionare gli interventi che abbiamo previsto per la fase post-frana. Infine è stata realizzata anche una pista d’accesso sotto lo spalto del parco delle Rimembranze per consentire di effettuare ulteriori verifiche approfondite sul terreno». La rimessa in moto di tutto il sistema di monitoraggio dovrebbe rassicurare quanti hanno sempre chiesto la massima sicurezza sia sul cantiere sia nelle zone circostanti. È il caso, oltre che dei residenti delle villette a schiera confinanti con il cantiere, dell’associazione Città Alta e Colli e della sezione di Bergamo di Italia Nostra.i tecnici rassicurano«Visto il forte impatto dato dall’intervento su un’area estremamente delicata – fa notare Giuseppe Cattaneo, appartenente al comitato di presidenza dell’associazione –, abbiamo sempre chiesto che venissero adottate tutte le cautele tecniche opportune, rendendo noti alla Circoscrizione, ai residenti ed alle associazioni coinvolte tutti i dati risultanti. Cosa che ci risulta non sia avvenuta. Per questo, oltre a chiederci se è davvero impossibile ripensare ad un ridimensionamento del parcheggio, riteniamo sia necessaria una informazione costante e trasparente ai residenti, anche tramite la Circoscrizione». In questo senso, un primo passo è stato fatto ieri. «Abbiamo trasmesso al tecnico incaricato dai residenti (l’ingegnere minerario Stefano Guido, ndr) – dicono i tecnici in cantiere – i dati che abbiamo attualmente a disposizione: non abbiamo nessun motivo per non essere trasparenti». Dalle persone presenti sul cantiere arrivano quindi segnali rassicuranti, anche se gli stessi sono i primi a non volere sottovalutare la situazione. «Ci siamo resi subito conto – rilevano – di essere di fronte ad una situazione complessa, ma questo non significa che non siamo in grado di gestirla nel migliore dei modi. Quanto accaduto fa parte delle tante possibilità che un intervento di questo tipo può presentare. Ai residenti abbiamo detto chiaramente che sul cantiere sono presenti tecnici specializzati che stanno mettendo in campo tutte le loro competenze». In effetti anche durante l’intera giornata di ieri (le operazioni si sono concluse verso le 18) sono state davvero tanti gli uomini coinvolti nei lavori post-frana.e la frana diventa un’attrazioneOltre al solito via vai incessante delle betoniere ed al continuo lavoro della pompa, tecnici ed operai si sono distribuiti praticamente sull’intera area del cantiere. Lungo via Fara è stata in funzione senza sosta anche una macchina pulitrice per evitare che il fondo stradale diventasse troppo pericoloso. Infine una curiosità. Lo smottamento ha attirato sul posto un numero sempre maggiore di curiosi, arrivati appositamente anche da fuori città: se per qualcuno la frana è stato motivo di notti insonni, per altri è diventata una ulteriore attrazione turistica all’interno delle Mura venete.(04/01/2009)