Ferro, rame e pietra: è «made in Bergamo» il gigante di ferro inaugurato a Corte Franca

Alto quasi sei metri, il monumento - costruito dal fabbro Pedrali di Ranica e che rappresenta l’accoglienza - è stato inaugurato qualche giorno fa sulla strada che dal casello di Rovato porta verso le località più famose del lago d’Iseo

Cinquecento chili di acciaio e ferro, un centinaio di chili di rame, una pietra da oltre tre quintali e trenta giorni di lavoro senza sosta in officina.

È nato così in provincia di Bergamo, nel laboratorio del fabbro Alessio Pedrali in via Marconi a Ranica, il "Monumento alla solidarietà" che da qualche giorno troneggia in tutta la sua mole al centro della rotatoria "Le Torbiere", a Corte Franca in provincia di Brescia.

Alto quasi sei metri il monumento - con la sua forma particolare disegnata dal bresciano Arturo Belfiore Mondini - non può non essere notato da chi percorre la strada che dal casello di Rovato porta verso le località più famose del lago d’Iseo.

L’obiettivo era quello di rappresentare l’accoglienza. La Cooperativa sociale Is.Pa.Ro. di Adro, per la quale il monumento è stato creato, sin dalla data della sua costituzione con il progetto Cascina Clarabella si occupa infatti di inserimento lavorativo di pazienti psichiatrici, in collaborazione con i servizi territoriali del Dipartimento di salute mentale dell’Azienda ospedaliera "Mellino Mellini" di Chiari.

Il "Monumento alla solidarietà" è stato inaugurato il 24 gennaio a conclusione di un convegno dedicato all’economia sociale e, nello specifico, al progetto Clarabella. L’opera, smontata per il tasporto, aveva lasciato da poco il laboratorio di Ranica per raggiungere la sua definitiva collocazione. Un vero gigante, soprattutto se si considera che Alessio Pedrali l’ha costruito senza ricorrere all’aiuto di nessuno: un’opera moderna ma nata, come nella tradizione del passato, nel laboratorio di un artigiano orobico.

(09/02/2004)

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