Finse gravidanza per spillare soldi
Ingannato anziano, romena a giudizio

Lei, una romena di 25 anni, ha finto di essere in gravidanza dopo un rapporto sessuale per farsi dare soldi necessari all’ aborto. Lui, all’epoca pensionato di 76 anni (scomparso per un malore nel gennaio 2014), per non destare scandalo nella frazione in cui abitava, ha acconsentito alla richiesta versandole 5.300 euro dopo aver prosciugato il conto corrente.

Non fosse stato per una bancaria che s’era insospettita quando l’uomo era tornato per chiedere un prestito e per una parente suora che s’era improvvisata detective, la donna avrebbe ottenuto altro denaro. Invece, la romena ha rimediato una denuncia e mercoledì 15 aprile, dopo l’udienza preliminare davanti al gup, un rinvio a giudizio per circonvenzione di incapace.

Tutto comincia nel novembre 2013. Il pensionato è solito fare visita ai familiari sepolti nel cimitero di una delle frazioni di Dalmine. È qui che conosce la giovane, domiciliata a Capriate, la quale all’ingresso del camposanto chiede l’elemosina in compagnia di una bimba di 4 anni. La sua condizione finisce per impietosire l’anziano, che si offre di aiutarla. Le porta cibo, regali per la piccola, sigarette, generi di conforto; le paga addirittura le contravvenzioni.

Conquistata la fiducia del pensionato, la romena comincia così a tessere una tela diabolica. Il pensionato abbocca. Scoperto il raggiro, il 5 gennaio 2014 l’anziano sporge querela in caserma a Dalmine, ma muore 8 giorni dopo per un infarto. L’inchiesta però è andata avanti. In udienza il difensore della romena ha chiesto il non luogo a procedere per l’assistita, che risulta irrintracciabile da mesi. Chissà se ricomparirà per il 26 febbraio 2016, data di inizio processo.

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