Fontana del Contarini, il Creberg sponsorizza il resaturo

La fontana del Contarini, in Piazza Vecchia, sarà restaurata con il sostegno finanziario del Credito Bergamasco, che contribuirà con 50 mila euro attraverso la sua Fondazione. L’iniziativa rientra nel Progetto «Rivalutare Bergamo» per il restauro dei monumenti cittadini promosso dal Comune di Bergamo tramite la Mark Com. I lavori di pulitura e restauro saranno curati dallo Studio Formica di Milano e dureranno circa tre mesi.


Per l’avvocato Cesare Zonca, Presidente del Credito Bergamasco, l’iniziativa costituisce «un ulteriore passo in avanti nella tutela del patrimonio artistico che il nostro Paese vanta e che tutto il mondo ci invidia. In particolare, la fontana Contarini rappresenta un monumento di grande rilievo - oltre che per la sua funzione storica - per il suo pregio sul piano artistico e per il suo valore affettivo per i bergamaschi».

«Per questi motivi - ha aggiunto - abbiamo ritenuto significativo offrire il nostro contributo per il restauro di questa fontana posta al centro di Piazza Vecchia, luogo simbolo di "Città Alta", nel cuore di Bergamo, città nella quale il nostro istituto è nato nel 1891 e nel cui tessuto sociale ed economico è strettamente inserito».

La storia della fontana

La fontana prende nome dal podestà veneto Alvise Contarini che, lasciando nel 1780 il suo incarico di rettore di Bergamo per conto della Serenissima, ne fece dono alla città.

Nell’impostazione originale la fontana era composta da un bacino circondato da leoni.

Bortolo Belotti, nella sua "Storia di Bergamo e dei Bergamaschi", parla di un rifacimento, risalente al 1858, quasi completo. In realtà, nell’acquatinta di Giuseppe Berlendis, eseguita tra il 1825 d il 1845, è ben visibile un bacino minore con una figura indistinta, che potrebbe essere la sfinge che compare nella litografia di E. Du Sommerard del 1850. In questa litografia compaiono anche i pilastrini con l’elemento zoomorfo attorto (leoni e serpenti). Le due sfingi, che buttano acqua in bacini minori posti ai due lati della vasca maggiore, sono evidenti in una foto antecedente all’anno 1885, anno in cui la fontana fu smontata per far posto al monumento a Giuseppe Garibaldi. Anche lo stile di questi elementi, ottenuti in marmo di Zandobbio come le parti originali, fa pensare a un rimaneggiamento ottocentesco. Nel 1920, spostato in Città Bassa il monumento a Garibaldi, la storica fontana venne rimontata in piazza Vecchia.

(05/12/2005)

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