Fototessere valide 10 anni, fotografi in crisi

LA LETTERA DEI FOTOGRAFIIl ministero dell’Interno ha prorogato la validità della fototessera sui documenti di identità dai cinque ai dieci anni, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti i cittadini. Tranne ai fotografi professionisti, su cui questa novità ministeriale, pensata anche per eliminare alcune spese al cittadino, è sembrata come la scure che si abbatte su un mercato in crisi. Anzi al collasso.Di qui l’idea di scrivere una lettera al giornale (pubblicata interamente sul nostro sito) a firma di 128 professionisti dello scatto di Milano, Lecco, Como, Brescia e anche Bergamo. Proprio tra i bergamaschi c’è il numero più nutrito di firmatari: circa 85 dei 128 fotografi che hanno sottoscritto il documento di protesta risiedono infatti nella nostra provincia. Un numero rilevante considerando che in tutto i laboratori ed esercizi commerciali del settore sono 200. Di questi una decina hanno chiuso le saracinesche nell’ultimo anno e la nuova normativa sui documenti d’identità rischia, a detta loro, di penalizzare un mercato messo in crisi pesantemente dall’avvento del digitale.I negozi di fotografia, dove non hanno scelto infatti di ampliarsi all’ottica o ad altre proposte di vendita, non se la passano certo bene. Il principale introito, dicono, veniva dalla vendita di apparecchi fotografici da una parte e dalle fotografie dall’altro. Sul fronte apparecchiature ormai non si comprano più proiettori per diapositive e macchine fotografiche ma solo apparecchiature digitali che trovano nella grande distribuzione una concorrenza spietata. Per quanto riguarda la stampa, dalla pellicola al digitale, c’è stato un vero collasso di tutta l’attività in laboratorio. E sulle richieste di album per battesimi, compleanni e matrimoni è arrivata la mannaia dei fotografi «fai da te» che, sempre grazie al digitale, si dilettano in autentici reportage caserecci. Dimenticando naturalmente di rivolgersi ai professionisti. Con un mercato già in forte crisi, il requiem alle carte d’identità è suonata come la beffa finale. Un fotografo che vive in un paese di provincia può anche mettere in cantiere almeno un migliaio di fototessere all’anno. Contando una media di sette e otto euro a servizio, si tratta di un ingresso fisso di circa 8 mila euro all’anno. Non molto per mantenere un negozio, verrebbe da dire, ma a chi non resta altro, dicono i fotografi, sembrava già abbastanza(17/12/2008)

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