Cronaca
Mercoledì 11 Giugno 2003
Gdf, un anno di indagini antidroga Venti arrestati, 73 persone coinvolte
Undici persone arrestate, altri 9 bergamaschi in parte gli arresti domiciliari e in parte l’obbligo di dimora nel comune di residenza per traffico e spaccio di droga. Sono le cifre dell’operazione Albafox della Guardia di Finanza di Bergamo che ha smantellato due organizzazioni parallele, una slava e una magrebina, che spacciavano cocaina e hahshish.
Le indagini erano partite sei mesi fa e hanno coinvolto 73 persone, di cui 48 bergamaschi, gli altri slavi e marocchini, appartenenti a organizzazioni che operavano nella nostra provincia con ramificazioni nell’Alessandrino.
Il comandante delle Fiamme Gialle di Bergamo, col. Riccardo Piccinni, ha spiegato che è emersa l’esistenza di due distinte organizzazioni, una gestita da slavi e la seconda da marocchini. Quest’ultima faceva capo a una donna marocchina di 32 anni, abitante a Bergamo da cinque, che aveva stretto rapporto con una coppia di connazionali abitanti a Strevi, in provincia di Alessandria. Da quanto è stato accertato le due organizzazioni si scambiavano forniture di cocaina e di hashish, forniture che talvolta superavano i cinque chilogrammi. Il ruolo dei bergamaschi era per lo più quello di provvedere al piccolo spaccio. L’inchiesta è risultata quanto mai complessa e ha impegnato a lungo la Guardia di Finanza. E’ stato sequestrato poco più di mezzo chilogrammo di cocaina.
Per quanto riguarda gli indiziati bergamaschi, si tratta per lo più di persone in età fra i 25 e i 35 anni, tutte con una occupazione, e che si dedicavano allo spaccio soprattutto per avere poi il denaro per acquistare la droga personale per il fine settimana. I ruoli più bassi dello spaccio erano affidati anche a tossicodipendenti: la merce veniva immessa sul mercato non solo della città ma anche dell’hinterland, da Seriate ad Azzano, da Trescore a Bariano, solo per fare qualche esempio.
Il pm Enrico Pavone, che ha coordinato l’intera inchiesta, ha sottolineato l’efficienza dell’organizzazione, e che soprattutto da parte degli slavi la cocaina veniva acquistata all’estero e trasferita in Italia attraverso dei corrieri che viaggiavano in treno e in pullman.
(11/6/2003) Su L’Eco di Bergamo del 12 giugno 2003
© RIPRODUZIONE RISERVATA