Gialli dell’estate, la serie dei delitti impuniti

di Emanuele RoncalliTre delitti in due mesi. Tre omicidi irrisolti. Un’estate di sangue quella di quindici anni fa, quando Clusone, Trescore Balneario, Ponte San Pietro balzarono sulle cronache di tutti i quotidiani nazionali per l’uccisione di due ragazze e un’anziana, colpite dalla furia omicida di mani rimaste ignote. Laura Bigoni, Marina Loreto, Giacomina Carminati sono nomi che la gente ricorda anche a distanza di tre lustri e per i quali prova sbigottimento, misto ad orrore. Quei tragici episodi seminarono paura e terrore. Non erano i soliti «gialli dell’estate», erano qualcosa di più: un’improvvisa escalation di fatti di sangue mai vista in Bergamasca. Da sinistra: Simonetta Cesaroni, Laura Bigoni, Elena Lonati e Chiara PoggiD’un tratto, la nostra provincia si trovava accostata a misteriosi delitti e luoghi segnati da tracce di sangue. Con i nomi di Laura e Marina, anche quelli di Simonetta Cesaroni (via Poma), della contessa Alberica Filo Della Torre (la villa dell’Olgiata), di Emanuela Orlandi, di Elena Lonati, di Chiara Poggi, fino al mostro di Firenze. Ad alimentare l’interesse, e talvolta anche la curiosità, della gente pure gli approfondimenti televisivi e i giallisti: da Carlo Lucarelli a Massimo Carlotto, da Danila Comastri Montanari alle mappe dei luoghi più inquietanti d’Italia. Da quel lontano 1993 ad oggi altri delitti sono rimasti impuniti, per altri gli autori sono stati processati e condannati, per altri ancora – come quello di Vertova – gli inquirenti potrebbero giungere a conclusioni e trovare la chiave di volta di intricati enigmi. Ma ripercorriamo alcuni dei delitti che hanno segnato la cronaca nera di questi anni e sono rimasti insoluti. Gli assassini sono ancora in libertà, ma i familiari delle vittime sperano ancora che vengano scovati, anche se i casi sono stati archiviati.LAURA BIGONIA Clusone, nella notte tra il 31 luglio e l’1 agosto 1993, Laura Bigoni, 23 anni, milanese, viene uccisa con nove coltellate nella sua casa di vacanza alle Fiorine. La macabra scoperta avviene il mattino dopo, quando il cadavere viene trovato su un materasso bruciato, forse nel tentativo di cancellare le tracce dell’omicidio. Vengono rinviati a giudizio Jimmy Bevilacqua (che aveva avuto una relazione con Laura) e Vanna Scaricabarozzi, la nuova fidanzata. Il processo di primo grado (19 udienze, 101 testimoni, 3 giorni e mezzo di discussione, 10 ore di camera di consiglio) si conclude con la condanna a 24 anni di carcere per il giovane e a 16 mesi per la fidanzata. I giudici d’appello invece, dopo quasi 3 ore di camera di consiglio, assolvono gli imputati per non aver commesso il fatto. La Cassazione mette la parola fine al processo, confermando la sentenza di assoluzione dell’appello: Jmmy Bevilacqua e Vanna Scaricabarozzi non sono colpevoli. GIACOMINA CARMINATIIl 18 settembre 1993, Giacomina Carminati, 59 anni, di Trescore, viene trovata uccisa nella sua abitazione. La trovano con le gambe legate da una cintura, in testa un sacchetto di cellophane chiuso da una corda. E’ il marito a fare la macabra scoperta. L’uomo viene a lungo interrogato. L’esame autoptico rivela che la donna è stata strangolata. Nell’abitazione mancava un milione in contanti, trafugato dal cassetto di un comodino. Rapina finita del sangue? Oppure depistaggio da parte dell’autore dell’omicidio? Gli inquirenti purtroppo non vengono a capo di nulla e il caso viene archiviato.MARINA LORETOE’ il 23 settembre 1993, quando Marina Loreto, 28 anni, impiegata, viene aggredita e strangolata alle 11 di sera vicino al Famedio di Ponte San Pietro. Prima di morire, ha avuto una colluttazione con l’assassino. La prova è nei segni trovati sul corpo della donna e nei capelli trovati sotto le unghie della vittima, assieme a un brandello di pelle dell’assassino. Scattano interrogatori e supposizioni. Si fa largo l’ipotesi che l’omicida sia un maniaco. Ma l’uomo non sarà mai trovato. DAL 1992 A OGGIDa primi anni Novanta a oggi altri delitti sono rimasti senza colpevoli. Ma mentre nei tre casi precedenti pare più difficile delineare un movente certo, se non con la generica definizione di «delitto passionale o a sfondo sessuale» (ma potrebbe essere anche un altro), in altri casi il movente è stato individuato in regolamenti di conti nel giro della prostituzione o comunque in traffici illeciti.Il 3 ottobre 1992, Olga Patelli, 57 anni, detta «Mimma» (foto a destra), viene uccisa a coltellate nel suo appartamento in via Baschenis a Bergamo. Gli inquirenti arrestano Alessandro Nicora, 46 anni, di Colognola. L’accusa? Olga non avrebbe riferito a Nicora dove si nascondeva la convivente che si era allontanata da casa. Mai i processi termineranno con l’assoluzione dello stesso Nicora. Il 5 novembre 1995: il cadavere di Mauro Bruletti, ex tossicomane di 37 anni, viene trovato in una roggia nei campi di Osio Sotto. Era andato di notte a Levate dopo aver ricevuto una telefonata. La piazzola dove viene trovata l’auto della vittima è imbrattata di sangue. Qui si aggira di solito un senzatetto bresciano di 43 anni, Antonio Baronio, che vive in una vecchia Bmw. L’uomo è arrestato per omicidio. Gli inquirenti trovano da un coltello e una tuta imbrattata di sangue. L’analisi del Dna scagiona l’ndagato: il sangue era suo, non della vittima. Baronio torna in libertà. Il caso viene archiviato. Il 4 aprile 1997 Carlo Milani, impiegato di Spirano in pensione, viene trovato col cranio sfondato a colpi di pietra nelle campagne di Urgnano. Le indagini, concentrate nell’ambiente dei gay, si chiudono con l’archiviazione. Altri due omicidi, quattro aggressioni e una violenza carnale, tutti delitti irrisolti, tutti crimini commessi ai danni di prostitute nel corso del 1998, avvengono nella zona dell’Isola e dell’hinterland cittadino. Loredana Piazza, 41 anni, prostituta residente a Lesmo (Milano) viene trovata cadavere nelle campagne di Suisio il 14 novembre. Il 26 gennaio 1998 Joy Owadia, prostituta nigeriana viene torturata e uccisa in un capanno a Filago. Del delitto fu accusato un trentunenne marocchino. Il gip lo prosciolse da tutte le accuse, tranne un tentato omicidio del 9 gennaio 1998 (vittima Osa Violet, giovane africana che si prostituiva nella zona dell’Isola). Il 19 giugno 1999 una prostituta nigeriana è trovata morta a Telgate. Il 19 novembre 2000 una prostituta albanese viene strangolata e gettata in un fosso ad Arzago. Il delitto resta senza colpevoli.Tra l’ottobre 1999 e il Capodanno del 2001 vengono uccisi in diversi agguati il commercialista Fabio Belotti di Grumello, l’impresario Marco Ghilardi di Cenate Sotto e l’ex agente immobiliare Giulio Rossi ucciso ad Albano. Il 22 febbraio 2002 viene assassinato Giuseppe Salvi, 58 anni, stuccatore, trovato riverso a terra nel suo appartamento in via Borgo Palazzo a Bergamo, dove viveva da solo. Ha cinque ferite d’arma da taglio all’addome e al torace. Il caso viene alla fine archiviato per mancanza di indizi. La sera del 15 novembre in via Carducci a Bergamo viene trovato il corpo di Oliviero Carminati, 57 anni, di Bergamo, ucciso con cinque colpi di pistola, sparati in rapida successione a distanza ravvicinata. L’arma del delitto non viene mai ritrovata e nel 2005 il caso viene archiviato.(19/08/2008)

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