Gianni e la sua bici, Nembro piange
l’uomo che scelse una vita semplice

Di fronte alla scelta estrema di rinuncia alla vita rimane un’unica domanda, un «perché» a cui non si può dare risposta, mai. Nemmeno nel caso del nembrese Giovanni Josep (o Josef, come veniva chiamato insieme al soprannome Gianni) Dentella.

Di fronte alla scelta estrema di rinuncia alla vita rimane un’unica domanda, un «perché» a cui non si può dare risposta, mai. Nemmeno nel caso di Giovanni Josep (o Josef, come veniva chiamato insieme al soprannome Gianni) Dentella, la cui scomparsa sarebbe un errore definire un «dramma della solitudine» considerando in modo superficiale la sua vita, forse non facile, ma vissuta come aveva voluto.

Profondi sono l’incredulità e lo sbigottimento che hanno colto la comunità di Nembro alla notizia della tragica morte di Giovanni, cinquantanovenne molto conosciuto anche a Pradalunga e Albino dove era possibile incontrarlo in giro con la sua bicicletta. Un uomo riservato, amante, sopra ogni cosa, della propria libertà e indipendenza.

Per questo già molti anni fa aveva scelto una vita che, forse, agli occhi dei più poteva sembrare difficile, come quella dei senza fissa dimora. In realtà una casetta l’aveva, in via Famiglia Riccardi, vicino alla pista ciclopedonale e alla scuola media. È lì che è stato trovato ieri mattina.

Molti anni fa Giovanni viveva in una sorta di baracca nella zona dove ora si trova l’Esselunga. Poi aveva trovato quella casetta, a sua misura, che era stata sistemata con l’aiuto del Comune; lì c’era tutto ciò di cui aveva bisogno con servizi e doccia. Non era un uomo che sarebbe riuscito a vivere in un condominio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA