Giornata del sollievo
Visite gratuite in Gavazzeni

Humanitas Gavazzeni aderisce alla 13a Giornata Nazionale del Sollievo e offre la possibilità a tutti coloro che necessitano di un supporto specialistico per la gestione del dolore di essere visitato gratuitamente presso l’Ambulatorio di Terapia del Dolore di Humanitas lunedì 26 e martedì 27 maggio.

Humanitas Gavazzeni aderisce alla 13a Giornata Nazionale del Sollievo, in collaborazione con la Regione Lombardia, Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti e Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, e offre la possibilità a tutti coloro che necessitano di un supporto specialistico per la gestione del dolore associato alle patologie di cui soffrono e resistente ai trattamenti antidolorifici in corso (ad esempio patologie tumorali e patologie croniche), di effettuare visite specialistiche gratuite.

Le visite si svolgeranno presso l’Ambulatorio di Terapia del Dolore di Humanitas Gavazzeni lunedì 26 e martedì 27 maggio dalle ore 10 alle 12.30 previa prenotazione obbligatoria al numero telefonico 035/4204688, attivo da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle ore 17, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

La giornata, istituita dal Ministero della Salute nel 2001, ha l’obiettivo di porre l’attenzione sul dolore cronico, una sofferenza fisica che in Italia colpisce oltre 1 cittadino su 4, e che nei malati di tumori viene stimato in oltre il 70% delle persone. Dolori che modificano la qualità della vita delle persone con effetti che possono ricadere pesantemente anche sulle relazioni familiari, sociali e sul lavoro.

«Il dolore viene definito cronico – spiega il dottor Gianbattista Villa, referente del servizio di Terapia del dolore di Humanitas Gavazzeni - quando dura oltre i 3/6 mesi. È un tipo di sofferenza persistente che potremmo paragonare a un suono continuo, come quello di una sveglia rotta che non riusciamo a fermare e che finisce per diventare una vera e propria tortura. Mentre il dolore acuto è un segnale importante per dirci che qualcosa non funziona, il dolore cronico è dannoso se non si riesce a sconfiggerlo. È importante che il paziente dica di avere dolore, senza aver paura di “disturbare” il medico, senza credere che soffrire sia normale».

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