
I «paradisi artificiali» non sono scoperta di questi anni. Poeti come De Quincey o Baudelaire hanno già cantato la falsa beatitudine delle droghe ben prima che la generazione hippie scoprisse i deliri psichedelici. Sinapsi, l’associazione per la divulgazione della cultura scientifica, parte dai poeti per aprire la XV edizione dal titolo (preso da un’ antologia di Mark Strand) «Perché il futuro non è più quello di una volta?». La prima conferenza, sabato 5 aprile alle ore 10 nell’auditorium del Collegio vescovile Sant’Alessandro, intitolata appunto «Paradisi artificiali» affronta il tema del senso di onnipotenza e creatività illusorio indotto dall’hascisc, droga verso la quale si è abbassata la guardia perché la grande diffusione la rende di fatto tollerata.
Ma le implicazioni neurologiche e psicologiche della sostanza sono tutt’altro che leggere, sia rispetto alla vita quotidiana che perde consistenza fino a diventare fantasma di se stessa, sia rispetto a un futuro che può comprendere anche la psicosi. Ne parleranno Roberto Cavallaro, psichiatra, Università Vita-Salute San Raffaele Milano e Marco Lodoli, scrittore e giornalista. Coordina Susanna Pesenti, giornalista. I relatori hanno assicurato che si atterranno ai fatti e non alle ideologie.
La rassegna di Sinapsi continuerà giovedì 10 aprile alle 21 alla Biblioteca Tiraboschi dove si parlerà di «Emozioni: come viverle e come evitarle» con Antonino Ferro, psicoanalista didatta, e Giovanni Foresti, direttore sanitario Centro Fatebenefratelli S. Colombano di Milano. Infine, «Dov’è finito il futuro» lo dirà sabato 19 aprile alle 10, al teatro Donizetti, Marc Augé, antropologo della società contemporanea, esploratore dei non-luoghi di transito come gli aeroporti e del cyberspazio dove folla e isolamento, tempo e distanza si scollano dalla normalità e si riversano l’uno nell’altro, modificando la percezione del reale a livelli mai raggiunti per un numero così grande di persone.
Introdurrà il giornalista Armando Torno. Gli incontri sono dedicati soprattutto ai giovani, i «costruttori di futuro» per eccellenza (perché, nonostante gli adulti, non se lo lascino evaporare fra le mani) ma sono aperti alla partecipazione di tutti.(04/04/2008)
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