Giro di vite contro gli ambulanti in spiaggia
Multe fino a 7000 euro a chi compra

Multe a chi acquista dai venditori ambulanti capi falsi, ma anche chi paga per ottenere un massaggio o un tatuaggio praticati sulla spiaggia.

È quanto prevede la direttiva del ministero dell’interno «Spiagge sicure” destinata alla varie prefetture che «sarà pronta a fine mese e lo staff del Viminale sta definendo le linee guide volute dal ministro dell’interno e vicepremier» Matteo Salvini. Lo scrive il quotidiano La Stampa. «Al centro del progetto - si legge nell’articolo - c’è il rafforzamento della collaborazione tra forze dell’ordine e la polizia municipale delle zone balneari. E proprio per andare incontro alle esigenze dei sindaci, che avrebbero difficoltà ad attingere dalle casse comunali per potenziare gli organici dei vigili urbani, Salvini pensa di ricorrere ai fondi europei della legalità. Una possibilità per la verità tutta da verificare visto che nessun paese Ue attinge a quei fondi per pagare gli straordinari alle forze dell’ordine».

Il grido di allarme era stato lanciato lo scorso il 13 giugno dalla Confesercenti, che ha denunciato un giro di affari di 22 miliardi di euro nell’abusivismo dei settori del commercio e del turismo, in un appuntamento a cui aveva partecipato il ministro.

Salvini punta «non solo a presidiare i litorali italiani dall’assalto dei venditori ambulanti abusivi, ma anche a monitorare chi affitta loro alloggi e magazzini per la merce».

Le sanzioni per chi acquista prodotti falsi sono state previste dalla legge 23 luglio 2009 , n. 99, che ha introdotto multe «da 100 euro fino a 7.000 euro l’acquirente finale che acquista a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti ed in materia di proprietà industriale».

E chi vende? Per lui la multa è ancora più alta: per l’esercizio del commercio sulle aree pubbliche senza l’autorizzazione e fuori dal territorio previsto dalla autorizzazione stessa, il Dlgs n. 114/1998 ha introdotto una sanzione che va da 2.582 a 15.493 euro, più la confisca delle attrezzature e della merce.

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