Gli italiani chiedono di salvare il mulino di Baresi a Roncobello

Oltre 1200 tagliandi giunti alla Fai nel concorso per i luoghi da salvare. Esiste dal 1550, ora è a rischio

Un vero plebiscito. Il torchio-mulino di Baresi, in frazione di Roncobello, Alta Val Brembana, si è classificato al secondo posto nel primo censimento promosso dal Fai, come luogo del cuore da salvare più votato dagli italiani. Solo la Fontana dell’Acqua Acetosa, a Roma ha ottenuto più consensi. A novembre il Fai presenterà ufficialmente i risultati del censimento nella capitale, con l’obiettivo di sensibilizzare gli enti pubblici alla tutela dei luoghi segnalati. Il torchio-mulino di Baresi rappresenta una vera e propria sintesi di quella che, per secoli, è stata l’economia delle valli bergamasche. Esistente almeno dal 1550, ha ospitato un maglio, e poi contemporaneamente un torchio per la spremitura delle noci, un mulino per le farine, un forno per il pane e una casera. Dall’attività di questi opifici decine di comunità della Valle Brembana hanno ricavato per secoli i beni della propria sussistenza.

Dopo secoli di attività ora le ruote del mulino e il torchio che schiacciava le noci sono fermi, il locale della casera pericolante e i muri dell’edificio crepati. Sarebbe importante recuperarlo. Le oltre 1200 firme per salvarlo sono state raccolte in Valle Brembana, per iniziativa dell’associazione «Amici di San Pellegrino» e da altri volontari. Per arrivare al torchio-mulino si raggiunge località Oro di Baresi. Si scende per 200 metri di sentiero raggiungendo così l’antico edificio che ospita il torchio, immerso nella Valsecca.

(21/07/03)

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