Grandine di Ferragosto
Romano e il basso Sebino contano i danni

Si contano i danni provocati dalla violentissima grandinata che nel pomeriggio di Ferragosto si è abbattuta su Romano e nel basso Sebino, spezzando in numero impressionante tegole, frantumando vetrate e ammaccando tantissime automobili oltre a causare gravi danni ai vigneti e uliveti. Sabato pomeriggio a Romano è stato convocato d’urgenza un «summit» al quale hanno partecipato il sindaco, il parroco della parrocchia di Santa Maria Assunta e i comandanti dei carabinieri, vigili del fuoco e polizia locale. Un incontro necessario per tracciare un primo bilancio di quanto accaduto il giorno di ferragosto e causato dal maltempo: «Ognuna delle parti interessate ha elencato l’entità dei danni riportati dagli immobili di propria competenza – ha dichiarato il primo cittadino Emilio Tognoli – e, dove possibile, anche in base ai dati in possesso dei vigili del fuoco, fatto un inventario dei danneggiamenti che i privati hanno subito, soprattutto ai tetti». Al termine dell’incontro è emerso un primo e significativo orientamento: «L’intenzione è di proseguire in un’ulteriore e minuziosa ricognizione di tutti gli edifici danneggiati dalla grandine – ha spiegato il sindaco di Romano - e poi, in possesso di una dettagliata relazione, chiedere alla Provincia e Regione quale siano le procedure per avviare le azioni rivolte al recupero di eventuali contributi». Chi dovrà invece arrangiarsi e sbrigarsela da soli. sono i numerosi romanesi che si sono visti spezzare e forare dalla furia della grandine i coppi dei propri tetti, i vetri delle finestre e dei lucernari di casa, ma anche le carrozzerie delle loro automobili. Stessa situazione anche nel basso Sebino dove il maltempo ha messo in ginocchio innanzitutto i vigneti. «Considerato i giorni di festa, al momento non disponiamo di dati certi sulla stima dei danni», chiarisce Tarcisio Formenti, presidente dell’Associazione Viticoltori della Comunità Montana, a cui la tempesta di ghiaccio, secondo una prima verifica, ha danneggiato poco meno dell’80 per cento della propria produzione stagionale nei vitigni di Villongo, «ma già nella giornata di lunedì sarà possibile una più attenta analisi dell’accaduto e quantificare le perdite». I vigneti di Villongo, Foresto Sparso, della valle di Adrara e di Sarnico, sembrano essere stati i più colpiti dall’ondata di maltempo accompagnata da una grandinata i cui chicchi hanno superato anche i 5 centimetri di diametro. Un duro colpo anche per gli uliveti. «Abbiamo circa 200 piante di ulivi ed abbiamo stimato una perdita di olio sul raccolto di circa 5 quintali. Oltre ad una perdita sulla vendemmia del 70%», chiarisce Angelo Pauzzi, agricoltore di Foresto Sparso. (17/08/2008)

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