I bergamaschi in fuga dalla Libia
La Ferretti Dalmine ultima a lasciare

La situazione in Libia è ormai ingovernabile e davanti al rischio incolumità, tutte le imprese bergamasche hanno lasciato il Paese.

L’ultima in ordine di tempo è stata la Ferretti International di Dalmine, che dopo aver ordinato ai suoi collaboratori di lasciare il Paese, tenta di far rientrare le costose attrezzature che ha dovuto lasciare in Libia.

Il presidente Alberto Ferretti racconta: «La verità è che siamo scappati. Non ora, ma già da qualche mese. La Libia è una polveriera, lo sanno tutti e lo sapevano già quando decisero di togliere il potere a Gheddafi. Questo è uno Stato bellissimo, dalle potenzialità straordinarie, ma non è governabile».

«Noi abbiamo costruito opere importanti - prosegue - fino a quando c’è stata data la possibilità di lavorare in sicurezza. Da mesi questa condizione non esiste più. Così, su consiglio dell’Ambasciata italiana, abbiamo deciso di evacuare il nostro personale, meno di una ventina tra tecnici e operai specializzati. In Libia però abbiamo ancora una mole enorme di attrezzature, che non riusciamo a far rimpatriare».

L’Isis infatti dilaga e i terroristi hanno anche colpito in Danimarca. A Copenaghen sabato pomeriggio una violenta sparatoria si è verificata in un locale dove era in corso - presente l’ambasciatore francese – un dibattito in ricordo della strage di «Charlie Hebdo». Il bilancio è di un morto e tre feriti.

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