I danesi si bevono Lemonsoda
Campari vende, ma tiene il Crodino

Campari cede Lemonsoda alla danese Royal Unibrew A/S, il gruppo della birra Ceres, per 80 milioni di euro. Un altro marchio storico italiano vola così all’estero.

A passare di mano è un pacchetto di bevande gassate analcoliche a base di frutta che comprende anche Oransoda, Pelmosoda e Mojito Soda. In più vanno ai danesi i marchi Crodo (acque minerali) e l’intero sito produttivo e di imbottigliamento, nonché la sorgente d’acqua e il magazzino, nel comune piemontese della provincia del Verbano Cusio Ossola. Ma non il Crodino. L’aperitivo analcolico, che Campari aveva rilevato nel 1995 insieme a Lemonsoda nella sua prima acquisizione, resta per ora strategico per il gruppo italiano, che con la vendita esce dalle bevande analcoliche e fa un ulteriore passo per focalizzarsi nei superalcolici. Solo quest’anno Campari ha ceduto attività non strategiche per un valore di complessivi 310 milioni.

Quanto al futuro del business Lemonsoda, numero uno nel segmento delle limonate in Italia, Paese in cui Campari realizza l’84% delle vendite dei marchi ceduti ai danesi (pari in totale a 32,8 milioni di euro nel 2016), Royal Unibrew ha sulla carta i numeri per espandere l’attività. La società, quotata al Nasdaq Nordic Stock Exchange, è presente nel settore della birra (in Italia soprattutto con Ceres Strong Ale), soft drink, acqua minerale, bevande di sidro, energy drink e bevande analcoliche a base di malto.

E il ceo di Campari, Bob Kunze-Concewitz, la descrive come «un’azienda impegnata a sviluppare brand nel segmento delle bevande analcoliche e acque minerali, dunque un fit perfetto per la gamma Lemonsoda. Inoltre, siamo soddisfatti di poter trasferire il sito produttivo di Crodo a un gruppo intenzionato a investire nel segmento delle bevande analcoliche con ambiziosi piani di crescita per il sito produttivo».

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