I primi inquilini della Casa del Sole:
«Mio figlio guarito, ora è una famiglia»

Sono i primi inquilini di questa dimora e parte di quella che è oggi, per loro, una grande famiglia. Perché con tanto amore sono stati accolti quando si sono trovati nel momento del bisogno. Quando cioè, dieci anni fa ad Andres, il figlio che allora aveva 3 anni, venne diagnosticata la leucemia.

L’associazione Paolo Belli seguì la mamma, Betzaida Villica, 35 anni, il marito e i due figli, fino alla guarigione del piccolo. E il legame che si è instaurato ha fatto sì che siano diventati prima volontari dell’associazione, oggi abitanti fissi della nuova Casa del Sole: a Betzaida, con un regolare contratto a tempo pieno, è stato affidato il compito di occuparsi dell’edificio e fornire assistenza ai futuri ospiti. È una storia di speranza e di un legame profondo raccontata con le lacrime agli occhi da questa donna di origine boliviana.

«Nel 2005 ero venuta in Italia per lavoro, per un periodo limitato di circa un anno. Ma sono rimasta incantata dall’Italia e dagli italiani, così ho chiesto a mio marito di venirmi a trovare con i nostri due figli per un mese». L’idea della famiglia era, poi, di tornare in patria, ma un improvviso malessere di Andres cambiò i loro programmi: dai controlli risultò colpito da leucemia linfoplastica: «Mi prese il panico, non sapevo cosa fare, dove andare. Fu il medico a dirmi di rivolgermi all’associazione». Fu in quel momento che conobbe la Paolo Belli: «In quel momento è entrato il sole nella mia vita, la speranza. Siamo stati seguiti, ci hanno dato una casa pulita per un bambino che non poteva stare a contatto con troppe persone».

Ci sono voluti tre anni e, tra ricadute, chemio e radioterapia, Andres è guarito: «Ringrazio Dio e l’associazione, il presidente e i volontari che ci hanno accolto e fatto sentire come in famiglia».

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