Il 28enne inquisito: «Io con quelli non c’entro»

Signor F. S., è lei quello delle foto?

«Assolutamente no».

E allora come mai sono risaliti a lei?

«Questo lo deve chiedere a loro. Secondo la Digos ci sono gli elementi sufficienti per dire che quello sono io».

Secondo lei, invece?

«Secondo me stanno prendendo un granchio gigantesco».

In effetti è un po’ difficile riconoscerla da quelle foto. Non è che gli inquirenti hanno in mano qualcos’altro?

«Non lo so. Mi limito a osservare che in quelle foto è un po’ difficile riconoscere qualsiasi persona. Loro dicono che sono io perché giocavo in porta e perché quando giocavo indossavo una maglietta gialla. Mi sembra un po’ poco, no?».

Già, ma la coincidenza viene definita strana.

«Quella è una maglia da portiere, mi sembra tedesca, che si può acquistare in qualsiasi negozio di articoli sportivi».

Però lei a Genova c’era, no?

«Si limiti a scrivere quello che le ha detto il mio avvocato (e cioè che a Genova F. S. c’era, ndr) e a ribadire che quello delle foto non sono io».

Lei ha collegamenti con i circoli anarchici?

«Nessuno. Ho solo due passioni: il calcio e l’Atalanta; la politica la seguo indirettamente».

Che cosa ha pensato quando ha visto i poliziotti alla porta?

«Mi sono meravigliato, però sono rimasto tranquillo perché non avevo niente da nascondere».

Le hanno detto che cosa cercavano?

«Cercavano la maglia gialla da portiere, ma non l’hanno trovata perché non ce l’avevo. Hanno portato via delle fotografie che mi ritraggono mentre gioco e un’agendina».

In tutto questo tempo non è mai stato interrogato?

«No, mai. Mi hanno notificato l’avviso di garanzia la mattina della perquisizione, poi più niente: speravo si fossero convinti che non c’entro nulla, invece...».

Invece?

«Invece oggi (ieri, ndr) mi ha chiamato l’avvocato per dirmi che sul Secolo XIX era uscita una notizia con le foto di un black bloc che per l’accusa dovrei essere io. Ma si può?».

Lei come si sente?

«Tranquillissimo, ho detto la verità, non ho nulla da temere».

Ha fiducia nella giustizia?

«Diciamo che ho fiducia nei miei avvocati».

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