Il cargo croato precipitato dopo il decollo
Il perito del pm: manovre errate dei piloti

La sciagura aerea accaduta a Orio la sera del 30 ottobre 2005, che costò la vita al pilota, alla co-pilota e alla moglie del pilota che viaggiava come passeggera, fu provocata da errore umano. A questa conclusione è giunto l’ingegnere aeronautico Andrea Toresin, perito del pm Angelo Tibaldi. Nella perizia conclusiva sul breve volo compiuto dal velivolo cargo Let 410 della Compagnia aerea Trade Air, si afferma che tutti gli indizi tecnici raccolti in base a registrazioni e documenti oggettivi, portano ad indicare nelle manovre del pilota Alexander Peicic e della co-pilota Katja Popovic, la responsabilità del disastro.In sostanza – fa rilevare il perito – subito dopo il decollo sono state violate le procedure obbligatorie per il volo strumentale. Forse esasperato dall’estenuante attesa per l’autorizzazione, il pilota – stando ai dati raccolti – ha compiuto una virata a sinistra eccessivamente marcata che ha portato il velivolo ad un assetto pericoloso. L’instabilità dell’aereo sarebbe poi stata accentuata dalla retrazione dei flap, forse operata dalla co-pilota, che ha portato l’angolo di incidenza al limite dello stallo.Secondo il perito, inoltre, il pilota avrebbe compiuto un’ulteriore manovra errata che sarebbe stata fatale: quella cioè di reagire agli avvisi acustici di pericolo tentando di raddrizzare le ali agendo con il volantino sugli alettoni, invece che con il timone direzionale.Così facendo, il pilota ha perso il controllo dell’aeromobile, che si è schiantato.Per quanto riguarda le condizioni meteo, la fitta nebbia che gravava sull’aeroporto, può aver contribuito al disorientamento spaziale dell’equipaggio, comunque superabile se fosse stato attuato il volo strumentale secondo le procedure standard. Ma nessuna responsabilità – secondo la perizia - può essere attribuita alle autorità aeroportuali: la decisione di decollare con visibilità ridotta, spetta al comandante.La sciagura è avvenuta poco dopo le 22. Sulla pista è pronto al decollo il bimotore Let 410, un aeromobile di undici metri fabbricato nel 1991 nella Repubblica Ceca, appartenente alla piccola compagnia aerea croata Trade Air, titolare di cinque aerei. È un volo cargo diretto a Zagabria: deve trasportare 16 quintali di pacchi postali per conto del corriere Dhl. Nei pacchi ci sono corrispondenza e oggetti di varia natura: telefonini, compact disc, scarpe. Tutto sembra in regola e alle 22,03 il Let 410 decolla. «Siamo in volo», dice il pilota via radio alla torre. «Bene, ora, passate sulle frequenze radio di Milano», risponde Orio. «Roger», conferma il pilota. Poi, silenzio radio: né la torre di Orio, né quella di Milano, ricevono alcun segnale di Sos. L’aereo compie una stretta virata a sinistra, perde rapidamente quota e precipita in un campo che costeggia via per Grassobbio, tranciando prima con un’ala i cavi dell’alta tensione paralleli alla strada.(08/05/2006)

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