Il corpo di Laura resta a Livorno

Ancora indagini. I genitori: vogliamo sapere come è morta

Il corpo di Laura Barcella resta a Livorno. Il sostituto procuratore Mario De Bellis, che coordina l’indagine sulla tragedia di Capraia, vuole procedere con cautela e verificare le circostanze della sua morte nei dettagli. Per questo il magistrato non ha ancora disposto il dissequestro della salma di Laura, 23 anni, di Seriate. La ragazza era scomparsa il 9 ottobre: partita con due amici su un gommone per trascorrere una breve vacanza in Corsica, nessuno l’aveva più vista.

I suoi resti sono stati ritrovati venerdì scorso al largo dell’isola di Gorgona. Secondo il primo esame eseguito dal medico legale Luigi Papi, Laura è morta per annegamento. La salma però rimane per il momento nella morgue del cimitero Lupi, a disposizione degli inquirenti, almeno finché saranno conclusi i rilievi necessari.

Ieri è stata un’altra giornata di attesa per i suoi genitori Mariagrazia e Franco Barcella, a Seriate: «Ci hanno spiegato che hanno al massimo 60 giorni di tempo per concludere gli esami - spiega la mamma -. Perciò non sappiamo con precisione quando ci restituiranno la salma di nostra figlia. Volevamo riportarla a casa e celebrare il funerale, eravamo pronti a non cremare le sue spoglie, come avevamo deciso, almeno fino alla conclusione delle indagini. Ma ci hanno chiarito che non era possibile, perché il corpo per ora dev’essere conservato nella cella frigorifera. Ci sta bene così, non ci lamentiamo. Anche a noi preme molto sapere il più possibile su quello che è successo alla nostra Laura: come è morta, a che ora, perché, che cosa è successo. Solo quando sapremo ogni cosa potremo finalmente sentirci in pace. È anche un obbligo verso nostra figlia: vogliamo che le sia resa giustizia. Spero poi che nel frattempo riescano a trovare anche i corpi degli altri due amici che erano partiti con lei, sia perché in questo modo forse potrà essere chiarito in modo definitivo che cosa è accaduto, sia per le loro famiglie, perché immagino come possono sentirsi disperate e piene d’angoscia, come eravamo anche noi. E così sarà finché a questa vicenda non potremo mettere davvero la parola fine, finché tutto sarà chiarito».

Per ora nessun nuovo viaggio a Livorno in vista, quindi, per la famiglia di Laura, dopo quello di lunedì scorso, quando la zia ha provveduto al riconoscimento ufficiale della ragazza. Gli inquirenti le hanno mostrato alcuni fotogrammi con i due tatuaggi della ventitreenne (una stellina sull’avambraccio e una piccola rana sulla caviglia) e un particolare dell’orecchino che la giovane indossava. La capitaneria di porto di Livorno ha inoltre restituito ai genitori gli indumenti di Laura contenuti nel borsone e nella borsa beige che erano sul gommone, ritrovato il 16 ottobre davanti al porto di Livorno.

Ancora sotto sequestro l’agenda e gli effetti personali della ragazza. Per ora le ricerche di Giovanni Strano, 20 anni, di Capraia, e Tommaso Borromei, 32 anni, bolognese, non hanno ancora dato esito positivo, nonostante il dispiegamento di uomini e di mezzi della capitaneria di porto di Livorno: i due giovani risultano dispersi dal 9 ottobre, il giorno in cui erano partiti con Laura per la Corsica.

(28/10/2004)

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