Il delitto della notte di Natale: resta in carcere la donna, accusata dell’omicidio del convivente

Resta in carcere Jana Sebastova, la donna di 49 anni, originaria della Repubblica cieca, accusata di aver accoltellato il convivente, Sergio Fontana, 57 anni, caldaista, la sera della vigilia di Natale.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bergamo, Ezia Maccora, ha convalidato il fermo, mentre si attendono i risultati dell’autopsia effettuata da un medico legale dell’Istituto di Medicina legale di Pavia.

La decisione del Gip è arrivata al termine di un interrogatorio, durante il quale la donna avrebbe confermato la sua versione dei fatti. Tutto era cominciato con una lite in famiglia, durante la quale Sergio Fontana era stato ferito due volte con un coltello da cucina: ferite che sembravano superficiali, tanto che, una volta finita la lite, il caldaista si sarebbe medicato da solo prima di coricarsi. L’autopsia, effettuata oggi, consentirà di stabilire se la morte, sopraggiunta nella notte, è stata provocata - come si sospetta - da una lenta, ma inesorabile emorragia interna. Stando sempre al racconto della donna, sarebbe stata lei ad accorgersi che il convivente non dava più segni di vita. A quel punto aveva avvertito il 118, ma i soccorsi si sono rivelati purtroppo inutili. Mentre Jana Sebastova resta in carcere, si attendono i risultati della perizia autoptica e il nulla osta per i funerali. Sergio Fontana e la convivente era compagni di vita da un ventennio.

(28/12/2004)

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