Il marocchino era coinvolto nell’attentato?
La procura di Milano: «Era in Italia»

Abdelmajid Touil, il marocchino arrestato due giorni fa per l’attentato al Museo del Bardo di Tunisi, sarebbe stato in Italia sia nel giorno della strage che in quelli precedenti e successivi. È quanto è stato accertato dalla Procura di Milano in base ai registri della scuola frequentata da Touil e alle testimonianze dei docenti.

Sembra dunque ridimensionarsi il caso scoppiato ieri. Già in mattinata c’erano state le parole del sindaco di Trezzano sul Naviglio (Milano), Fabio Bottero, a Radio 24: «Le lezioni che frequentava Abdelmajid Touil si tengono il lunedì e il giovedì, mentre il giorno dell’attentato al Bardo a Tunisi, il 18 marzo, era un mercoledì. Questo ragazzo frequentava il centro a Trezzano e sia lunedì 16 e che giovedì 19 marzo risulta presente, stando ai registri. Queste informazioni le ho passate agli organi competenti che indagheranno».

Partono dai primi di marzo e arrivano fino ai primi di aprile le date delle lezioni appuntate su un quaderno che i familiari di Touil, il marocchino di 22 anni arrestato su ordine della Procura di Tunisi, avevano mostrato all’Ansa. «È quello di Abdelmajid», afferma il fratello Abderrazzak. Ha la copertina rossa, con una quarantina di pagine scritte con una calligrafia incerta, e molte fotocopie. Sono lezioni di italiano del corso che il 22enne frequentava in una scuola della zona . «Questo è il quaderno su cui mio fratello studiava italiano. C’è la pagina del 19 marzo. Come avrebbe fatto a rientrare dalla Tunisia? ».

«Vorrei averlo tra le mani». Era stata la prima reazione, a caldo, di Sergio Senzani, marito di Giuseppina Biella, una della quattro vittime italiane dell’attentato al museo del Bardo di Tunisi, alla notizia dell’arresto di Abdelmajid Touil, marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage. «Il primo pensiero è quello» aveva detto l’uomo, residente a Meda (Mb), ai microfoni di Radio Lombardia. «Poi sa, uno riflette e.... l’unica cosa che so è che mia moglie non c’è più. Non voglio aggiungere altro». Senzani era insieme alla moglie quel tragico 18 marzo, quando Giuseppina è stata colpita a morte mentre scendeva dal bus.

«Non ci bastano le false rassicurazioni di Alfano, Renzi venga in aula: lui e i suoi ministri hanno smentito il rischio terroristico sui barconi, che le cronache hanno confermato. A causa di questo governo oggi c’è un problema di sicurezza nel Paese, che non può essere liquidato con un’ora di interventi in aula. Non sarà l’omertà pre-elettorale del Pd a fermare le nostre denunce».

Lo aveva sottolineato in mattinata il capogruppo leghista alla Camera Massimiliano Fedriga, dopo l’informativa del ministro Alfano, conseguente all’arresto del presunto terrorista del Bardo Abdelmajid Touil. «Nel Paese c’è un problema di sicurezza nazionale, alimentato dalle politiche Pd, che non deve essere sacrificato sull’altare della campagna elettorale della sinistra, interessata a silenziare le proprie mancanze e i propri colpevoli errori per coprire le proprie responsabilità».

«Gli sviluppi investigativi potranno aiutare a completare il quadro informativo e a fare pienamente luce su ogni dettaglio della vicenda, anche chiarendo quale ruolo abbia effettivamente svolto Touil nella strage del 18 marzo». Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, nella sua informativa di stamattina alla Camera sull’arresto del marocchino sospettato di essere coinvolto nella strage del Bardo a Tunisi. «Andranno chiarite le circostanze sui movimenti di Touil dopo l’ingresso in Italia. Tra il 17 febbraio - giorno dell’arrivo a Porto Empedocle con un barcone - e il 19 maggio giorno dell’operazione che ha condotto al suo arresto».

Il marocchino era arrivato a Porto Empedocle dopo essere stato soccorso su un barcone lo scorso 17 febbraio: dopo fotosegnalamento e impronte, il questore di Agrigento ne aveva disposto l’espulsione, ma «in quel momento nulla a suo carico era stato segnalato dalle autorità tunisine; ne consegue che non era considerato un soggetto pericoloso per la sicurezza nazionale». Lo aveva sottolineato sempre il ministro Alfano nella sua informativa.

Ma secondo le indiscrezioni dei media tunisini, il 18 marzo scorso, giorno della strage al Museo del Bardo, Touil non solo era a Tunisi ma quel giorno in place Pasteur avrebbe incontrato i due terroristi poi uccisi dalle forze speciali al museo ovvero Yassine Laabidi e Jabeur Khachnaoui, e con loro si sarebbe poi diretto verso il Bardo. Insieme ai due terroristi, secondo i media tunisini, c’era un tale Othmane. Le indiscrezioni dell’inchiesta che tendono a mettere in luce il ruolo del giovane marocchino nell’attentato al museo sembrano però superate dagli ultimi accertamenti.

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