Immigrati, Maroni: mando ispezioni Asl
«I cittadini segnalino, come a Bergamo»

«Invito i cittadini a continuare a segnalare le strutture messe a disposizione dello Stato per l’accoglienza dei profughi». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, riferendo di aver già «ricevuto due o tre segnalazioni, fra cui un ex asilo di Bergamo e un’ex caserma in provincia di Varese»

Il presidente della Regione ha rivendicato di avere la responsabilità della sicurezza sanitaria del territorio e per questo si aspetta più collaborazione dai prefetti. «L’atteggiamento dei prefetti - ha concluso Maroni - mi dispiace perché è una cosa sbagliata. Verificherò se questo può portare conseguenze, potrebbe esserci ad esempio un’omissione di atti». Il riferimento è al fatto che il governatore ha mandato «una lettera ai prefetti per chiedere informazioni sulle assegnazioni delle strutture di accoglienza».

«Ma i prefetti non lo hanno fatto: lo facciano invece i cittadini e io mando le Asl a fare i controlli sanitari a tutela di tutti» ha concluso Maroni.

Sull’argomento interviene anche Alberto Ribolla che chiede alla Regione delle verifiche delle condizioni igienico sanitarie dello stabile di Castagneta, in via Costantino Beltrami: «Negli scorsi giorni 25 presunti profughi sono stati trasferiti, su richiesta della Prefettura di Bergamo, da una struttura privata sita nel Comune di Bergamo ad una ex scuola materna di proprietà comunale, dismessa da tempo, sita in via Costantino Beltrami al civico 33. Per la prima volta, infatti, l’Amministrazione Comunale ha concesso una struttura pubblica alla Prefettura per l’ospitalità dei profughi. Non risulta che la Prefettura abbia comunicato questa circostanza a Regione Lombardia. Con la presente, quindi, in qualità di Consigliere Comunale della Città di Bergamo, ritengo opportuno segnalare questa situazione affinché possa porre in essere tutte quelle iniziative volte a verificare la sussistenza delle condizioni igienico sanitarie della suddetta struttura, interessando l’Azienda sanitaria locale di Bergamo per i consueti accertamenti». Foto Fronzi.

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