Immigrati, ore di attesa per i documenti

Arrivi nella sala d’aspetto dello Sportello Immigrazione della Prefettura giusto in tempo per capire che è troppo tardi. Gli impiegati entrano in servizio alle 14, ma a quell’ora la fila già si snoda compatta fuori dalla porta, entra nell’affollata e rovente stanza d’attesa e scende lungo le scale, dove i più rassegnati aspettano, seduti sui gradini, di sentir chiamare il proprio numero. La macchinetta che dà i biglietti con l’ordine di arrivo sancisce che siamo il numero 587. Il ticket ci informa garbato che gli utenti in attesa, prima di noi, sono 66. Gli addetti allo sportello, tre. Il martedì pomeriggio è giorno di primi ingressi, al terzo piano del civico 3 di via Zelasco. Chi è arrivato in Italia da pochi giorni (otto al massimo, dice la legge) deve passare di qui, farsi identificare e fissare un appuntamento per ritornare a chiedere informazioni e compilare tutti i documenti per ottenere l’agognato permesso di soggiorno. «Primi ingressi» significa, in molti casi, ricongiungimenti familiari: mariti e mogli, figli e genitori, riabbracciatisi dopo separazioni durate anche anni, si ritrovano nella torrida saletta (l’aria condizionata non funziona da alcuni giorni, ci spiegano) per dare il via alle pratiche che segneranno l’inizio ufficiale della loro vita italiana. L’attesa non è breve, il caldo rischia di farsi irrespirabile e per molti, arrivati da tutta la provincia, si aggiunge la preoccupazione di dover scendere continuamente in strada per tenere d’occhio l’auto, perché in questa zona di parcheggi a pagamento si rischia pure di trovarsi una multa sul parabrezza. E quando finalmente arriva il proprio turno, si scopre che l’appuntamento in questione, quello per avviare le pratiche per il permesso di soggiorno, sarà almeno tra un paio di mesi, dopo la fine di agosto. Eppure nessuno dà segni di impazienza, in questa multietnica adunanza di passeggini, giovani sposi e anziani parenti. La ricevuta con il nome e la data dell’appuntamento rilasciata dai funzionari vale come lasciapassare in caso di controlli da parte delle forze dell’ordine, e questo, per chi è appena arrivato, è già un buon inizio. Ma la confusione, l’affollamento e le temperature sahariane rimangono un dato innegabile.«L’afflusso agli sportelli è variabile, dipende dalla quantità di persone che entrano in Italia di settimana in settimana – spiegano dalla Prefettura –. Questo è un periodo di notevole affollamento, abbiamo molte richieste e poche persone che lavorano in questo settore». Il problema non è nuovo, ma con l’estate alcuni disagi si accentuano. «Il martedì riceviamo in media 120 persone – proseguono dall’ufficio –. Il personale della Prefettura di Bergamo è sottodimensionato rispetto al numero di utenti che ci si ritrova a gestire». L’unica notizia positiva arriva sul fronte degli spazi: sono a buon punto i lavori di realizzazione della nuova sala d’aspetto a piano terra, più capiente e fresca di quella attualmente in uso. Un piccolo sollievo per i pomeriggi d’estate trascorsi alle prese con il volto più faticoso della burocrazia.(05/07/2008)

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