In duemila al corteo
contro il pacchetto sicurezza

Quasi duemila tra immigrati, sindacalisti e rappresentanti di associazioni che lavorano per o con gli stranieri hanno manifestato per le vie del centro di Bergamo contro il pacchetto sicurezza varato dal governo. In particolare la delegazione, che, al termine del corteo, ha incontrato in Prefettura in viceprefetto Lucio Marotta, ha consegnato un documento articolato in una sessantina di punti nel quale gli extracomunitari invocano costi inferiori e tempi più brevi per il rilascio del permesso di soggiorno (si è passati dai 60 giorni di qualche anno fa ai 15 mesi di oggi, hanno lamentato i manifestanti) e chiedono libero accesso agli ambulatori medici per chi ancora non è in regola con i documenti: nel pacchetto sicurezza c'è infatti l'invito ai medici affinché segnalino i clandestini, una direttiva che non solo non piace agli stessi medici ma sta allontanando diversi clandestini bisognosi di cure, con il rischio di mettere a repentaglio la salute di tutti i cittadini nel caso che qualcuno di questi irregolari fosse contagioso.

Il prefetto ha risposto che le istituzioni bergamasche da sempre collaborano per facilitare la vita agli immigrati e che trasmetterà al ministero dell'Interno il documento consegnatogli dalla delegazione dei manifestanti, composta dalla boliviana Bertha Bayon, dai senegalesi Cherif Seck, Hamath Diagne e Tidiane Seck, dal marocchino Said Nafty, dall'indiano Jasbir Singh, dai sindacalisti Adriano Allieri (Anolf Cisl), Giuseppe Errico (Ufficio diritti Cgil) e Lorenzo Lanfranchi (Cub).

Il corteo, che ha raggiunto la Prefettura alle 16,15, era partito dal piazzale della stazione ferroviaria alle 15. Insieme agli stranieri diversi italiani delle associazioni e sindacalisti, tra i quali i segretari generali di Bergamo della Cisl (Ferdinando Piccinini), della Cgil (Luigi Bresciani) e della Uil (Marco Tullio Cicerone) ma anche politici del Pd come Antonio Misiani, Giovanni Sanga, Giuseppe Benigni e Mirosa Servidati, poi Savino Pezzotta della Rosa per l'Italia, Fausto Amorino e Marcello Saponaro dei Verdi ed Ezio Locatelli di Rifondazione comunista. Con loro l'assessore comunale all'Edilizia privata Francesco Macario.
Titolo e slogan della manifestazione è stato «Bergamo città aperta, diritti e cittadinanza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA