In piazza anche i metalmeccanici

Circa 1.500 metalmeccanici della Fiom di Bergamo sono scesi questa mattina in piazza per urlare a gran voce il loro «no» all’accordo sul contratto nazionale della categoria firmato da Federmeccanica, Fim e Uilm e che a Bergamo interessa 45.000 lavoratori. Uno sciopero nazionale di quattro ore, quello indetto dalla Fiom, e soprattutto un serpentone che, partito dalla stazione di Bergamo, si è dispiegato lungo le vie centrali della città, fino a raggiungere piazza Vittorio Veneto.

Tante bandiere e fuori la voce per «riconquistare il contratto nazionale». Nel mirino ancora Fim-Cisl e Uilm-Uil che hanno firmato un accordo separato con Federmeccanica. «Un contratto che viola le norme democratiche - ha detto il vicesegretario della Cgil, Marcello Gibellini, a margine della manifestazione - Il contratto deve essere sottoposto al voto dei lavoratori».

E durante la manifestazione la parola d’ordine è stata «referendum», perché «il contratto non può non essere sottoposto al voto vincolante da parte dei lavoratori, i veri interessati». Questo è solo il primo di una lunga serie di scioperi per costringere Federmeccanica a tornare a sedersi al tavolo della trattativa e riprendere a negoziare la piattaforma votata dai 450.000 metalmeccanici della Fiom.

(16/05/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 17 maggio 2003

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